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CONFINEDonna morta nel lago Maggiore: il giallo del giubbotto

12.01.16 - 06:53
Nonostante l’ipotesi più accreditata sia quella del gesto volontario c’è un dettaglio oscuro
Donna morta nel lago Maggiore: il giallo del giubbotto
Nonostante l’ipotesi più accreditata sia quella del gesto volontario c’è un dettaglio oscuro

LAVENO MOMBELLO - Vi sono alcune zone d'ombra nella morte di Astrid Lang, la 53enne svizzera il cui corpo, affiorato dalle acque del lago Maggiore domenica, è stato trovato esanime.

La donna si era allontanata dalla sua casa di Laveno Mombello intorno alle 9.30 del 2 gennaio scorso, sparendo nel nulla. Il primo indizio, che ha subito fatto pensare al gesto estremo, risale al 6 gennaio. In un capanno su una spiaggia del lago, vicino Laveno Mombello, era stata ritrovata la sua borsetta. Immediate erano scattate le ricerche. È stato scandagliato il lago Maggiore e sono stati perlustrati i boschi circostanti. Invano. A 12 ore dalla sospensione delle ricerche il corpo senza vita di Astrid è però emerso dalle fredde acque del lago.

Qui, gli inquirenti hanno subito notato un dettaglio anomalo. La donna indossava il giubbotto al rovescio.

Il cadavere, almeno secondo le prime e superficiali stime, non presenta ferite o segni di un’aggressione e, per questo, si continua a supporre si tratti di un suicidio. Dagli accertamenti è emerso inoltre che la donna soffriva di depressione e per combattere la malattia assumeva dei farmaci.

Restano forti dubbi sul giubbotto e per questo il quesito presentato dal pubblico ministero al medico legale che eseguirà l’autopsia è molto articolato.

Si dovrà infatti accertare, oltre alle cause del decesso, anche se la donna fosse in stato alterato di coscienza per droghe o sostanze e se vi siano ferite sul corpo.

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