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CANTONETerrorismo telefonico: "3 appuntamenti ogni 200 chiamate“

16.03.15 - 08:07
Fingendoci ignari clienti abbiamo retto il gioco a un call center che pratica il “terrorismo telefonico”, fino a ottenere un appuntamento: “L’altro giorno un signore mi aspettava col bastone”
Terrorismo telefonico: "3 appuntamenti ogni 200 chiamate“
Fingendoci ignari clienti abbiamo retto il gioco a un call center che pratica il “terrorismo telefonico”, fino a ottenere un appuntamento: “L’altro giorno un signore mi aspettava col bastone”

LUGANO - Da settimane, anzi mesi, su cellulari e telefoni svizzeri appaiono strane chiamate. Uno squillo poi appendono. Prefissi di Berna, Basilea e a volte anche il nostrano 091. Richiamando ci si trova a dover parlare in tedesco, l’italiano di là del filo è pressoché sconosciuto. Il nome dell’azienda viene sempre sbiascicato e cambia praticamente a ogni telefonata: “Infomationszentrale”, “Optimisierungszentrum”, “International contact center”. Abbiamo perso il conto dei nomi che ci hanno propinato.

“Sì, voglio vedere un consulente” – Stremati abbiamo accettato. Basta, è ora di capire cosa vogliono. Alla risposta affermativa ci hanno fatto qualche domanda su età, sesso e cassa malati. Infine fissato un appuntamento. Il consulente arriva davanti alla sede, scendiamo. È un giovane ben vestito e dalla faccia pulita. È ticinese. Oggi gli è andata male, non venderà niente. Gli sveliamo la nostra identità e, in cambio dell’anonimato, accetta di rispondere a qualche domanda.

Azienda con sede nella Svizzera interna – Il nostro consulente lavora per un’azienda confederata, sono dei broker assicurativi. Casse malati, terzi pilastri e via dicendo. Da qualche anno a questa parte queste società sono spuntate come funghi e probabilmente non c’è persona in Ticino che non sia stata contattata almeno una volta. Ma non è sulla liceità del loro lavoro che abbiamo dubbi, è sul metodo. Perché telefonare senza ritegno, lasciando addirittura squilli per essere richiamati? “Non siamo noi direttamente, ci affidiamo a dei call center”, ci spiega. Vorremmo il nome di chi è dietro la cornetta, ma ammette di non saperlo, è la sede centrale che se ne occupa.

“Quando finiscono parenti e amici” – Anche lui sa quanto possa essere fastidioso il telemarketing aggressivo e scorretti i metodi di alcuni consulenti. “È capitato anche a mia madre, se non ci fossi stato io si sarebbe trovata con chissà quali assicurazioni”. Perché allora proseguono con queste tattiche? “Queste aziende funzionano così, quando ti assumono ti invitano a organizzare appuntamenti con la propria rete di conoscenze”. Così il telefono squilla ed è tuo cugino, che cerca di venderti un terzo pilastro come se fosse uno sconosciuto. Situazioni a volte imbarazzanti ma a cui siamo purtroppo abituati. Poi la rete si esaurisce. “In quel momento è comodo avere i call center, apri la loro agenda e vedi tutti gli appuntamenti che hanno organizzato. Sono colloqui più difficili, ma se sei bravo puoi farcela”, racconta. “Quando non sai più chi chiamare è grasso che cola”.

“Mi aspettava con il bastone” – La gente è stufa, sono molte le segnalazioni che giungono in redazione lamentando questi metodi. “Lo so, spesso quando arrivo le persone sono arrabbiate. Un signore mi aspettava con il bastone. Poi cerco di spiegare con calma, di mostrare con sincerità quello che vendo”. Non di certo un’impresa facile quando di fronte ci si ritrova un cittadino esasperato dalle telefonate aggressive e quasi mai gentili. E raramente in italiano. ”Sì, è un bel problema. Per il Ticino sarebbe meglio un call center con degli italofoni. A volte poi non parlano bene nemmeno il tedesco”. 

“La legge dei grandi numeri” – Alla fine, però, quello che conta sono solo gli appuntamenti. Averne più degli altri per tirare a fine mese. “È il mio lavoro, mi dà da vivere”. Per questo il lavoro sporco viene fatto al telefono, ma funziona davvero? C’è ancora qualcuno che risponde al telefono? “Il call center riesce a organizzarci circa 3 appuntamenti ogni 200 chiamate”. E visto che, verosimilmente, le chiamate sono automatizzate, riescono a farne moltissime ogni ora. Il consulente che abbiamo incontrato, però, è in fondo alla piramide, le sue responsabilità sono limitate. Ma glielo chiediamo comunque, cosa dobbiamo fare per vivere in santa pace? “Quello che posso dire io è solo di stare attenti al proprio numero. Ogni volta che partecipi a un concorso o sottoscrivi una tessera fedeltà, non sai mai a chi sarà venduto il tuo numero”.

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