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Ieri il divieto d'accesso è stato sospeso per permettere i primi sgomberi. Oggi i carotaggi
LUGANO - Porte aperte sulle macerie – per mezz’ora o poco più. Il divieto d’accesso all’area della tragedia di Davesco è stato finalmente sospeso (dopo più di due settimane) ieri mattina: pochi minuti soltanto, per permettere ai proprietari delle aziende toccate dalla frana di recuperare il recuperabile.
"È la prima volta dal giorno della tragedia che ci viene permesso di accedere al locale e portare via la mercanzia", spiega la titolare del laboratorio “Idea”, che ha (aveva?) sede nell’edificio soprastante la palazzina distrutta. Lo stabile "si è mosso di pochi millimetri a quanto ci hanno detto", racconta l’affittuaria, mentre gli addetti di una ditta di traslochi svuotano il piano di sopra.
"Non si sa tutt’ora se l’edificio verrà abbattuto o se potremo tornarci prima o poi a lavorare". Saranno i carotaggi dei geologi, previsti per oggi, a decidere il destino dello stabile “in bilico” a strapiombo sulla frana. Proprio lì, sul ciglio del burrone, sono comparsi intanto due lumini. "Sono in ricordo delle vittime".
