Unia critica il postulato del consigliere nazionale Quadri votato recentemente dal Consiglio nazionale che chiede di tassare i frontalieri sulla base delle aliquote più elevate praticate in Italia
BELLINZONA - Mentre il mondo politico ticinese canta vittoria sul postulato del consigliere nazionale della Lega dei ticinesi Lorenzo Quadri votato dal Consiglio nazionale recentemente, l'Unia critica quella che è definita ""la soluzione magica" per combattere il dumping salariale e ridurre il numero di lavoratori frontalieri".
Secondo il sindacato "è solo l'ennesima idea finalizzata a peggiorare le condizioni materiali di questa categoria di salariati e non certo a risolvere le distorsioni del mercato del lavoro ticinese o a combattere gli abusi, come qualcuno tenta di far credere all'opinione pubblica".
Unia ritiene queste misure portatrici di ulteriori problemi alla classe operaia perché "rendono il lavoratore frontaliere ancora più debole e dunque ancora più riscattabile e più esposto alle pressioni esercitate da un padronato a caccia di manodopera a basso costo". Tutto ciò porterebbe a un aumento della pressione sui salari di tutti i lavoratori, residenti e non residenti. Unia poi invita a non illudersi che i lavoratori italiani che saranno chiamati a lavorare in Svizzera rinuncino per via della tassazione più alta.
Unia invita perciò il mondo politico "a porre fine a questa squallida propaganda anti-stranieri e ad affrontare con realismo i problemi del mercato del lavoro ticinese, adottando misure che rafforzino i diritti dei lavoratori e il sistema sanzionatorio per quei datori di lavoro che non rispettano le regole del gioco e che campano praticando lo sfruttamento della manodopera d'oltre confine e danneggiando l'intero mercato del lavoro ticinese".