CANTONEIn viaggio con i capitreno: "È una questione di sicurezza"

BELLINZONA – “La sicurezza lungo la vecchia linea ferroviaria del San Gottardo è fondamentale, anche dopo l’entrata in servizio di Alptransit. Su questo punto non cederemo”. Lo garantisce Angelo Stroppini del Sev, che già la scorsa primavera aveva interpellato le Ffs sull’accompagnamento dei treni nella futura galleria di base e lungo la linea storica. La richiesta, che doveva essere discussa in un incontro con l’azienda di trasporto, è di mantenere la presenza di due capitreno per ogni composizione ferroviaria. “Le Ffs ci hanno comunicato – afferma – che non sono d’accordo con le nostre argomentazioni”. La preoccupazione del Sev è dovuta al vecchio tunnel del San Gottardo e alle gallerie elicoidali senza gli standard di sicurezza più moderni. “In caso d’emergenza servono almeno due capitreno”. Ma si parla anche di sicurezza durante il viaggio: “Con la presenza di personale si prevengono episodi di vandalismo e violenza”.

Il Sev comunque non si batte da solo. Dalla sua parte c’è l’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese, che condivide le preoccupazioni del sindacato. In particolare dal punto di vista del turismo. “Serve qualcuno che orienti i passeggeri, perché la linea di montagna potrà sopravvivere soprattutto grazie ai turisti” afferma infatti il presidente Filippo Gianoni.

Le Ffs da parte loro assicurano che “la sicurezza è un obiettivo centrale e gode della massima priorità” ci dice la portavoce Roberta Trevisan. “Le gallerie sulla tratta del San Gottardo sono state dotate di sistemi di autosalvataggio e la sicurezza è rafforzata dai treni della Difesa impresa pronti a intervenire 24 ore su 24 da Bellinzona, Airolo ed Erstfeld”. Sulla presenza dei capitreno lungo la linea storica, la decisione sarebbe ancora al vaglio dell’Ufficio federale dei trasporti. “A fine 2017 Berna determinerà se il servizio sulla linea di montagna sarà da considerare ancora come traffico a lunga percorrenza o come traffico regionale” conclude Trevisan.