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LOCARNOI dispiaciuti per Polanski contro Dadò

13.08.14 - 11:04
Giornalisti e lettori a cui è dispiaciuta l'assenza di Polanski, individuano nel deputato PPD il "colpevole" della ritirata del regista
Foto Ti Press
I dispiaciuti per Polanski contro Dadò
Giornalisti e lettori a cui è dispiaciuta l'assenza di Polanski, individuano nel deputato PPD il "colpevole" della ritirata del regista

LOCARNO - "Hanno vinto pochi politici di provincia, alla ricerca di un momento di gloria e di attenzione alla stampa su migliaia di persone che avrebbero voluto applaudire uno dei grandi maestri del cinema contemporaneo...Hanno travisato i fatti, hanno raccontato "n'importe quoi", hanno gridato allo scandalo, alla vergogna. L'onorevole Dadò finge di non esultare, anzi parla di "ignobili pressioni" per aver solo espresso il suo dissenso ...Vergogna a voi, poveri di spirito". Così Mariano Morace su La Regione Ticino interpreta il caso Polanski a Locarno. Una polemica di provincia, con politici provinciali che hanno raggiunto lo scopo e tra tutti Fiorenzo Dadò.

Il deputato PPD è indicato come il principale “accusatore” e artefice della rinuncia di Polanski di intervenire al Festival di Locarno.

 

Lo fanno i giornalisti. Non solo La Regione. Il direttore del Corriere del Ticino, Fabio Pontiggia, nel suo editoriale di oggi scrive: "E così siamo al paradosso: il terrorista omicida, non pentito, artisticamente nullo a Locarno c'è stato, onorato e riverito; il regista che ha fatto sesso con una minorenne, pentito e pubblicamente scusatosi, perdonato dalla sua vittima, artisticamente eccellente, non sarà a Locarno...Spiace dover contraddire il deputato Fiorenzo Dadò, spesso artefice di sacrosante battaglie politiche, ma la sua pretesa di aver condotto questa crociata a nome delle "vittime di uno dei peggiori reati" (la pedofilia) è un arbitrio totale e anche un'abnormità...Nessuno ha il diritto di parlare né di agire a nome della vittima di Polanski: solo la vittima ha e conserva, in modo esclusivo, questo diritto".

 

Twitter - Non solo i giornalisti vedono in Dadò il responsabile della "cacciata" di Polanski. Anche molti appassionati comuni di cinema e del Festival, che si sono espressi contro le polemiche su Polanski, individuano nel parlamentare pipidino il deus ex machina. E lo esprimono con frasi sui social. Su Twitter Sandro Badasci: "Noi però Fiorenzo Dadò fra i piedi a Locarno ce lo dobbiamo sorbire...", oppure Emily Winter: "Non ho mai visto qualcuno più def...di Fiorenzo Dadò", e ancora Carlo Curti che commentando una foto con tre jihadisti scrive "Propongo questi tre "registi" palestinesi per il prossimo festival di Locarno e vediamo se Dadò ha qualcosa da dire".

 

Facebook - Stessa aria sulla pagina Facebook di Dadò . Charles V. Barras scrive: "L'oscurantismo è triste ... e questa censura è ticinese", oppure Francesco Fore: "Integralismo la peggior piaga al mondo, le vostre mani sul festival, una vergogna" e poi Laura L. Bernasconi: "Siamo tutti contenti? Parli per sé e non a nome di tutta la popolazione. Che Fiorenzo abbia avuto la ribalta che cercava, ce ne siamo accorti tutti...E qui non ci sono vincenti ma solo perdenti", e Maurizio Sabbatiniha: "Sig. Dadò, le polemiche su Polansky hanno fatto perdere una pagina di storia del cinema al festival".

E poi c'è Luciano Giumelli che su Facebook scrive ancora rivolto al parlamentare: “Sig Dado che ne dice di questi.....eppure molti stanno ancora praticando........", indicando decine e decine di nomi di preti sospettati di pedofilia ma ancora in esercizio.

 

Il Festival provinciale? - Dadò dunque, vincitore e colpevole a seconda dei punti di vista, ma soprattutto Locarno, forse ancora un festival di provincia o quantomeno un festival "non nazionale". Cosa sarebbe successo se a Venezia o a Cannes, un rappresentante politico regionale o comunale si fosse scagliato contro la direzione dei due Festival del cinema (Venezia e Cannes appunto) chiedendo di cambiare le scelte fatte sugli ospiti invitati? I due festival internazionali sarebbero stati influenzati da una polemica "provinciale"? Avrebbero “allertato” i registi o gli attori sotto accusa? Oppure, essendo due festival di "sentimento nazionale," avrebbero semplicemente ignorato la voce "provinciale"?

 

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