LUGANOLucciole in via Canevascini. Cancelli: "Siamo pronti a segnalare le targhe dei clienti"

LUGANO - Si sono battuti contro gli spacciatori. E le bolas sono sparite, almeno dalla strada. Quindi hanno puntato la loro spugna sui  graffiti deturpanti, sensibilizzando i più giovani. Ora si apprestano a rivolgere il loro celebre “No! grazie!” alle prostitute che esercitano nel palazzo di via Canevascini 26. Anche stavolta Besso Pulita e soprattutto il suo vulcanico presidente Ugo Cancelli sono pronti a difendere coi denti i cittadini del quartiere. Non basta a tranquillizzarli il fatto che le quattro lucciole, come ha riferito ieri laRegione, traballano poiché non  hanno il permesso di esercitare. Di sicuro c’è che gli inquilini si sono visti quasi raddoppiare la pigione (per il fascino, certamente, di vivere in un postribolo).

"È una situazione intollerabile − tuona Cancelli – soprattutto perché lo stabile è adiacente all’asilo e alla casa per anziani. Noi di Besso Pulita annunciamo battaglia anche per un altro motivo". Ossia? "È un fatto risaputo che le prostitute (Cancelli usa un termine più pregnante, ndr) attirano gli spacciatori. I clienti, e si tratta soprattutto di italiani, vogliono sempre il “tiramisù” prima di recarsi da queste donne".

La sciamatura delle api sul miele potrebbe però trovare presto un ostacolo. Almeno questo minaccia il presidente di Besso Pulita: "Siamo pronti a segnalare le targhe dei clienti che vengono in via Canevascini. Una via, sia detto per inciso, che è accessibile solo ai residenti". Ma le luci rosse nel quartiere di Besso non si concentrano solo in via Canevascini. "Ci solo altri tre o quattro posti negli appartamenti. Ma altrove – sottolinea Cancelli – sono molto più discrete. Invece qui, in questa via che in pratica è pedonale si assiste a un andirivieni di strani personaggi. Dopo una certa ora non sono passate inosservate un paio di Ferrari targate Milano".  

Lucciole anche in via Serodine? - Il fenomeno, oltre a via Canevascini, sembra essersi esteso anche a via Serodine. Stando a quanto riporta il Cdt, alcuni appartamenti sarebbero occupati da donne che giungono quotidianamente dall'hinterland di Milano per esercitarvi la prostituzione. Il tutto senza nessuna richiesta di autorizzazioni e permessi alle Autorità cittadine.