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LUGANOBambina punta dai calabroni: "Abbiamo temuto il peggio"

01.07.14 - 06:32
Paura per Ilaria, una bambina di 8 anni che si è trovata a tu per tu con un nido di calabroni.
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Bambina punta dai calabroni: "Abbiamo temuto il peggio"
Paura per Ilaria, una bambina di 8 anni che si è trovata a tu per tu con un nido di calabroni.

LUGANO - Attimi spensierati nel giardino della nonna, la palla che si infila nella casetta giocattolo e poi... l’urlo. “Mi sono subito precipitata fuori casa per vedere cosa stesse succedendo – ci dice ancora scossa nonna Agnese –. La piccola mi è corsa incontro piangendo, ho visto subito uno strano rossore sull’avambraccio". Già, e dopo aver rassicurato la piccola la solerte nonnina dà un’occhiata approfondita all’arto della piccola. "Il braccio si stava gonfiando. Ho chiamato all’istante mio marito che ha trasportato la nipotina al Pronto Soccorso". Per Ilaria solo un grande spavento per fortuna e un’avventura da raccontare agli amici. "Abbiamo temuto il peggio ma fortunatamente non è allergica alle punture di insetto, anzi di... calabrone!". Sì, avete capito bene. Sotto il tetto della casina da giardino avevano infatti trovato dimora le micidiali vespidi. "Ho preso subito un potente insetticida che abbiamo in casa. Dopo aver spruzzato il liquido sul nido, ho eliminato la colonia".

Gli “sterminatori” intervengono – I calabroni questa volta hanno trovato la morte sotto lo spruzzo della signora Agnese. Ma la Vespa crabro deve sempre cadere come una mosca o si può semplicemente spostare il favo? "Si possono eliminare compatibilmente con il problema che possono dare – afferma il comandante dei pompieri cittadini Mauro Gianinazzi –. Se non dà disturbo preferibilmente lasciamo vivere l’insetto, interveniamo solo laddove vi è pericolo per le persone". Il lavoro per tarpare le ali a questi  imenotteri non manca. "Interveniamo circa 200-300 volte all’anno, nei periodi di punta anche 400. Chiaramente nella maggior parte dei casi sono servizi pianificati. Solo una decina di volte dobbiamo accendere i fari blu per delle vere urgenze. La cosa importante da fare è proteggersi con un’apposita tuta e intervenire la sera.  Durante il giorno sono infatti fuori dal nido e si rischia di non riuscire a prendere tutti gli esemplari. Ci vuole sicuramente una certa formazione per riuscire a maneggiarli e una certa cultura del contesto".

Proteggiamo le api – “Noi interveniamo in generale per risolvere i problemi causati da imenotteri – continua Gianinazzi –. Tra di loro ci sono le api. Queste ultime sono protette e non vanno assolutamente eliminate. Nella maggior parte dei casi riusciamo a recuperare lo sciame prendendo la regina o mettendo delle apposite trappole. Una volte raccolto l’intero alveare lo consegniamo agli apicoltore. Così facendo questi preziosi insetti rientrano nel ciclo vitale, eliminarli sarebbe un vero peccato”.

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