Cerca e trova immobili

CHIASSO1'500 franchi al mese per un lavoro a tempo pieno

12.06.14 - 17:27
La denuncia: "Un call center costringeva i dipendenti a dichiarare un lavoro al 40% anziché il doppio"
Foto Archivio Ti-Press
1'500 franchi al mese per un lavoro a tempo pieno
La denuncia: "Un call center costringeva i dipendenti a dichiarare un lavoro al 40% anziché il doppio"

CHIASSO - "Facevano sottoscrivere ai loro dipendenti una dichiarazione nella quale si affermava che lavoravano al 40% anziché il doppio. Una vera falsificazione in documenti utilizzata per evitare il contratto collettivo e quindi pagare meno il personale. Per la prima volta siamo riusciti a dimostrare questo gioco sul lavoro parziale fasullo". La denuncia arriva da Nenad Jovanovic dell'OCST Chiasso. Sotto accusa un call center di Chiasso attivo nella commercializzazione di abbonamenti telefonici per due note compagnie telefoniche del mercato svizzero e che avrebbe sfruttato tra i dieci e i quindi lavoratori, frontalieri, da un anno e mezzo circa.

L'inchiesta è partita grazie alla visione di un contratto di un dipendente. "La ditta ha versato e versa ancora oggi al personale un salario di 1'500 franchi al mese (per 12 mensilità) per un impiego di poco inferiore al tempo pieno, mentre stando al contratto collettivo avrebbe dovuto corrispondere circa 1'000 franchi in più al mese". La ditta usava però questi documenti falsi per raggirare i controlli dell'Ispettorato del Lavoro.

 

"La retribuzione fissata dal contratto normale di lavoro di questa categoria è di 16,95 franchi all’ora nel periodo di prova e 19,50 franchi successivamente - ci spiega Jovanovic. Invece la ditta ha fornito una retribuzione ignobile, sfruttando manodopera frontaliera, con un turn over di personale impressionante. In pochi anni sono state coinvolte tra le 10 le 15 persone. Hanno assunto ovviamente persone disperate che duravano quello che duravano e poi venivano sostituite. Oggi avrebbero tre o quattro dipendenti".

 

Venuta a conoscenza di questo abuso, l’OCST sta ora intervenendo in due direzioni. Da un lato, chiede l’immediato versamento degli arretrati salariali, ammontanti a numerose migliaia di franchi. Dall’altro, fornendo la documentazione in suo possesso all’ispettorato del lavoro, sollecita un interessamento urgente della magistratura.La falsificazione in documenti è infatti un reato penale.

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE