CANTONE"Chi segnala i radar agisce contro ogni prevenzione"

LUGANO - Il meccanismo è diabolicamente semplice: il segnalatore in forma anonima e tramite messaggio delega a una terza persona, qui la pagina Controlli e Radar Ticino, il compito di fare il lavoro sporco: ossia annunciare al popolo di Facebook l’ubicazione di un controllo di velocità. Chi rischia di più? «Beh, prima o dopo uno dei due verrà colpito» ammonisce l’avvocato Michele Isolini, capo dell’Ufficio giuridico della Sezione della circolazione. «Spesso però è difficile arrivare al suggeritore. Pertanto rischia di più chi rende pubblica la segnalazione».

Le faccio una domanda ingenua: se il gestore viene individuato, verrà punito con la somma dei radar rivelati? «No. Anzi, ognuno risponde delle proprie colpe. In un caso, capitato lo scorso anno, avevamo individuato sia chi amministrava la piattaforma sia chi aveva pubblicato le informazioni. Al primo era stata comminata una sanzione di circa 800 franchi, agli altri multe tra i 50 e i 100 franchi. Il grado di sanzione varia perciò a dipendenza dell’intensità dell’agire».

L’uomo beccato nei giorni scorsi a spedire una foto di un blocco rischia dunque una multa meno salata di quanto lui stesso temeva. La giustificazione di molti è quella di voler fare prevenzione... «Chi afferma ciò» ribatte Isolini «mi sembra lo faccia col sorriso sotto i baffi. La vera prevenzione si fa contribuendo a interiorizzare il rispetto delle norme, indipendentemente dalla presenza di controlli. Se uno si attiene al rispetto dei limiti solo se avvisato dei radar, significa che in assenza di avvertimenti li può infrangere? Ovviamente no. Perciò queste segnalazioni hanno un effetto perverso e contrario a ogni prevenzione».