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CANTONEI media ticinesi non gradiscono l'atteggiamento della Posta svizzera

28.03.14 - 10:58
I media ticinesi non gradiscono l'atteggiamento della Posta svizzera

LUGANO - I media ticinesi preoccupati per l'atteggiamento della Posta svizzera che continua ad insistere con l’aumento dei prezzi. È questa una delle tematiche di cui si è discusso nel corso della riunione che si è tenuta tra il presidente dalla commissione federale dei media, Otfried Jarren, e alcuni esponenti del mondo dell’informazione regionale.

Sabato scorso Otfried Jarren e la segretaria di commissione dottoressa Martina Leonarz si sono incontrati, su invito di Barbara Bassi, unica delegata ticinese nella commissione e segretaria politica di syndicom, il sindacato della comunicazione, con alcuni rappresentanti dei media ticinesi. Ad aver accolto l’invito sono stati Maurizio Canetta, futuro direttore RSI, Giacomo Salvioni, presidente di Stampa svizzera, Rocco Salvioni, CEO del gruppo Regiopress, e Marcello Foa, direttore del gruppo Timedia.

 

Molti i temi sui quali si è chiesto ai presenti di esprimersi. Tra questi appunto le sovvenzioni indirette attualmente in vigore, ossia quelle che vanno alla Posta per la distribuzione di alcune testate e l’IVA a tasso ridotto. Molti i problemi esposti, da quello della distribuzione mattutina dei quotidiani, all’aumento delle tariffe postali per la spedizione della stampa.

Una particolare attenzione poi è andata al mondo dei media elettronici, radio e tv e online.

 

L’incontro è stato molto aperto e costruttivo, tanto che alla fine il presidente di commissione si è detto molto soddisfatto. Jarren ha constatato che il Ticino viene visto come una caso felice in cui convivono molte testate assicurando una pluralità d’informazione ma dove esistono anche dei problemi. Barbara Bassi ha infatti sottolineato che «non vanno sottovalutati i problemi che le testate della regione affrontano a causa della grande crisi strutturale in atto nel settore in quanto quello che oggi c’è può mutare con grande velocità».

 

Di certo l’incontro di sabato è stato un primo passo per un dialogo tra la Cofem e i rappresentanti dei media ticinesi.

 

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