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CAPRIASCATicinesi smarriti chiusi nel silenzio del convento

06.03.14 - 11:34
È boom di richieste al Bigorio: impiegati di banca, avvocati, infermiere, tutti alla ricerca della spiritualità. Il responsabile Fra’ Roberto: "È un modo per capire quali sono le cose importanti della vita. L’ideale per la Quaresima".
Foto Ti-Press Carlo Reguzzi
Ticinesi smarriti chiusi nel silenzio del convento
È boom di richieste al Bigorio: impiegati di banca, avvocati, infermiere, tutti alla ricerca della spiritualità. Il responsabile Fra’ Roberto: "È un modo per capire quali sono le cose importanti della vita. L’ideale per la Quaresima".

CAPRIASCA – Lo scorso fine settimana, per due giorni, 22 ticinesi si sono rinchiusi nel silenzio, tra le mura del convento del Bigorio, in Capriasca. Impiegati di banca, avvocati, infermiere… Persone stressate, smarrite, alla ricerca di sé stesse e della propria spiritualità. Il singolare weekend era stato pensato come preparazione alla Quaresima, che è iniziata ieri, mercoledì delle Ceneri. Ma l’iniziativa viene proposta almeno quattro volte all’anno, e c’è pure la possibilità di chiedere ospitalità al di fuori delle date prestabilite. “Riceviamo sempre più richieste – spiega Fra’ Roberto Pasotti, responsabile del convento –. Le persone che, nell’arco di un anno, vengono da noi per trovare il silenzio, raggiungono il centinaio”.    

Giovani e atei - Chi bussa alle porta del Bigorio, riceve una celletta con un letto e una scrivania. In totale, le piccole camere sono 30. “I nostri ospiti – dice il frate cappuccino – hanno la possibilità di stare in giardino, di accedere alla biblioteca dell’edificio, di fare passeggiate. Di solito viene da noi chi vuole isolarsi dagli stimoli esterni, chi sta attraversando un periodo particolare, chi si sente smarrito e vuole riavvicinarsi a Dio. Ogni tanto arriva anche qualche ateo. Noi non facciamo differenze di alcun tipo. L’età? Varia parecchio. Ci sono anziani, uomini e donne di mezza età, ma anche persone più giovani. L’ultima volta c’erano 4 partecipanti tra i 25 e i 30 anni. Di norma queste persone restano da noi per un paio di giorni, qualcuno però opta anche per soggiorni più prolungati”.

Sbagliato e superfluo - Alla riscoperta del silenzio. Lontani dalla propria quotidianità. “Il silenzio – riprende Frà’ Roberto – ti aiuta a capire cosa c’è di sbagliato nella tua vita, ti fa comprendere quali sono le cose che davvero contano e cosa, invece, è superfluo. Ecco, perché per noi il silenzio è il simbolo del periodo quaresimale e della conversione”. Frà Roberto propone ai suoi ospiti due momenti di meditazione al mattino e tre al pomeriggio. “Cerco di fornire loro degli stimoli – precisa –, ma senza forzature. Se uno non vuole, può fare altro. Gli ospiti pranzano e cenano insieme nel refettorio. In silenzio. È un’esperienza singolare”.

Luogo speciale - Un soggiorno di due giorni al Bigorio costa circa 140 franchi, tutto compreso. “Noi non ne facciamo una questione di soldi – fa notare il frate –. Ogni tanto gli ospiti ritornano. Sanno che qui possono trovare un ambiente speciale. Di recente, un signore sulla sessantina mi ha ringraziato personalmente. Mi ha detto che qui aveva capito che Dio lo ama anche se lui è un povero peccatore”.   

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