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CANTONEVuoi fare l’apprendista? Devi essere al top

11.02.14 - 09:08
Sistemi di selezione sempre più spietati. Parecchie difficoltà per chi non ha buoni voti alle scuole medie. E a volte, ripetere l’anno può anche non bastare...
Foto d'archivio (Keystone)
Vuoi fare l’apprendista? Devi essere al top
Sistemi di selezione sempre più spietati. Parecchie difficoltà per chi non ha buoni voti alle scuole medie. E a volte, ripetere l’anno può anche non bastare...

LUGANO - Lo scorso mese di giugno era riuscito a ottenere la licenza di scuola media, ma con voti tutt’altro che brillanti. Difficile trovare un posto di apprendistato con quelle note. Ora, su consiglio delle autorità scolastiche, sta ripetendo la quarta media. Per rinfrancarsi, ma soprattutto per avere voti più presentabili. Paradossalmente, però, la ricerca per un posto di tirocinio va peggio di prima. Il protagonista della vicenda, raccontata oggi su 20 Minuti, è un 15enne del Luganese che si vede sistematicamente respingere dai suoi potenziali datori di lavoro. Ed è il padre del giovane a spiegare la situazione. “Ogni volta – sottolinea – ci chiedono i voti. Ma quando mio figlio sottolinea che sta ripetendo la quarta, o si basano sulle note dello scorso anno o gli dicono che devono dare la precedenza ai migliori e quindi non possono accettare un ripetente”.   

Asticella sempre più in alto - Sono circa un centinaio i ragazzi che ogni anno ripetono la quarta media in Ticino. Mentre sono circa 3.000 quelli che iniziano un apprendistato. In parallelo, si nota come l’asticella dei requisiti, da parte dei datori di lavoro, sia stata alzata di parecchio nel corso degli ultimi anni. Adesso anche diverse ditte private non si accontentano più del tradizionale colloquio, ma propongono una selezione dura, contraddistinta da esami d’entrata e da diversi gradini da superare. “È il mondo del lavoro in generale a essere diventato più esigente – spiega Gian Marco Petrini, direttore aggiunto della Divisione della formazione professionale – e il ramo dell’apprendistato non ne resta immune. Purtroppo in alcuni giovani c’è ancora la convinzione che per fare l’apprendista non serva avere particolari doti scolastiche. E questo nonostante le autorità facciano il possibile per fare in modo che l’approccio sia diverso”.   

Impegno da premiare - Francesco Vanetta, direttore dell’Ufficio insegnamento medio aggiunge: “Oggi il datore di lavoro non si accontenta più di dare una sbirciata alle ultime valutazioni del candidato. Vuole vedere la costanza nell’arco degli anni”. Poi si riferisce al caso specifico: “Se un ragazzo sta ripetendo la quarta media, con l’esplicito obiettivo di migliorare i suoi voti, il suo impegno andrebbe valorizzato e la sua candidatura non dovrebbe essere scartata a priori. In ogni momento dell’anno l’allievo può chiedere all’istituto scolastico che frequenta una valutazione intermedia da potere poi inviare al potenziale datore di lavoro”.

Ripetizione utile - Ma quanto serve ripetere l’anno della quarta media, se poi i datori di lavoro si concentrano su tutt’altro? A un certo punto se lo erano chiesti anche al Dipartimento. “Quello della ripetizione della quarta media – sostiene Vanetta – è un tema su cui abbiamo riflettuto parecchio. L’impressione era che ripetere l’anno molte volte non valesse la pena. E così abbiamo fatto un monitoraggio di tutte le ripetizioni in Ticino per due anni. Abbiamo constatato che due terzi delle ripetizioni raggiungevano l’obiettivo prefissato. Ci siamo, dunque, ricreduti”.

Terza media - Tra i datori di lavoro, c’è chi, dichiaratamente, prende in considerazione i voti della terza media. È il caso de La Posta Svizzera. “Le nostre selezioni partono già a novembre – fanno sapere dall’Ufficio delle risorse umane – e quindi è normale che il nostro anno di riferimento per i voti dei candidati possa essere solo quello della terza media”. In questo modo, però, si penalizza chi sta ripetendo la quarta media per migliorare le proprie note. “Purtroppo – precisano dal Gigante Giallo – abbiamo molti candidati e dobbiamo adottare criteri standard”.

Voto di condotta - Un peso particolare sembra averlo sempre più il voto di condotta. “Il comportamento – evidenzia Petrini – è garanzia di serietà ed è dunque molto considerato dai potenziali datori di lavoro. Ma anche le lingue, la matematica. Dipende un po’ dal settore. Non si può più comunque pensare di essere un buon apprendista solo perché si è bravi manualmente. I circa 200 ragazzi che al termine della quarta media, nonostante abbiano ottenuto la licenza, non riescono a trovare un posto o una strada hanno comunque la possibilità di frequentare il pre tirocinio di orientamento. L’ideale, tuttavia, sarebbe che il ragazzo si rendesse  conto delle conseguenze di un certo suo agire a livello di scuola media”.     

Il problema dei livelli - Occhio anche ai cosiddetti livelli. Non è un mistero che i datori di lavoro prediligano chi ha seguito i livelli A, piuttosto che i livelli B. Petrini cerca di spronare i ragazzi scolasticamente in difficoltà: “Spesso capita che un giovane, di fronte a risultati un po’ scarsi, si lasci andare, molli la presa. Poi i voti rimangono bassi e le difficoltà di trovare un posto di apprendistato aumentano esponenzialmente. Non bisogna mai rassegnarsi, un mezzo punto in più, anche nei livelli B, può fare la differenza”.

 

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