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CANTONERinnovo del CCL per il personale delle case anziani, raccolte 500 firme

15.10.13 - 15:39
Giovedì prossimo è previsto l'incontro decisivo tra le parti sociali
Rinnovo del CCL per il personale delle case anziani, raccolte 500 firme
Giovedì prossimo è previsto l'incontro decisivo tra le parti sociali

BELLINZONA - Sono già 500 le firme raccolte dal sindacato VPOD per la petizione che chiede il rinnovo del CCL per il personale delle case anziani ticinesi.

E questo a due giorni del decisivo incontro di trattativa che avrà luogo giovedì 17 ottobre alle 8.30 presso il Parco Maraini di Massagno-Lugano tra una delegazione delle case anziani che hanno disdettato il contratto e i sindacati firmatari del contratto collettivo di lavoro ROCA.

Come si legge nella nota del VPOD "la petizione esprime l'indignazione di 500 firmatari per la gravissima disdetta del contratto collettivo di lavoro ROCA da parte di una ventina di case anziani sussidiate per la fine del 2013".

Con questa petizione i rappresentanti dei lavoratori chiedono "il mantenimento del contratto ROCA e la sua generalizzazione a tutte le case anziani sussidiate, che non fanno parte di un regolamento organico comunale. Nel merito la petizione esige: il mantenimento di una giusta protezione contro il licenziamento; un’adeguata protezione dalla disdetta per il personale ammalato; nessuna annualizzazione del tempo di lavoro; migliori indennità festive e notturne (applicazione della sentenza Orange); diritto alla formazione e alla protezione della salute; pensionamento anticipato con diritto alla rendita ponte AVS da 60 anni (come nelle case anziani delle Città e negli ospedali)".

"Per il personale delle case anziani ROCA - si legge infine - devono valere gli stessi diritti valevoli per il personale delle Città e degli ospedali. Gli operatori delle case anziani ROCA non devono essere trattati come operatori di serie B. E questo sarà uno dei motivi centrali della partecipazione del personale delle case anziani alla manifestazione del 19 ottobre a Lugano: la difesa dei loro diritti economici e sindacali".

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