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CAMPIONE D'ITALIA - Il primo trimestre 2013 si chiude con un ulteriore miglioramento della quota di mercato, in termini di incassi, del Casinò Campione d’Italia, che risulta superiore al 29 per cento.
Per la casa da gioco campionese è un primato, tanto più rilevante se si considerano le difficoltà della perdurante crisi che grava ancora sul comparto dei casinò italiani, dove nel trascorso trimestre si è dovuta registrare una flessione media superiore al 9 per cento, e al cui confronto spicca invece la sostanziale tenuta di Campione d’Italia il cui bilancio gennaio-marzo, chiuso con un fatturato di quasi 22 milioni 700 mila euro, ha contenuto in meno dell’1,5 per cento la differenza rispetto ai 23 milioni di euro del primo trimestre 2012.
Allineamento, di fatto, anche sul fronte degli ingressi: al Casinò Campione d’Italia nel trascorso trimestre se ne sono contati 162.305 rispetto a 165.744 del medesimo periodo dell’anno scorso, bisestile, e che in marzo aveva ospitato un evento della portata dell'European Poker Tour, per cui una flessione del 2 per cento non è che fisiologica.
Se invece si tiene conto del dato relativo alla redditività del trimestre, considerando che in questi ultimi mesi l'effetto del tasso di cambio euro/franco svizzero (la divisa corrente nella casa da gioco dell’exclave) è stato di segno positivo (media 2013: 1,228 contro 1,208 di media 2012), il risultato lordo segna un dato positivo rispetto al 2012, con oltre 400 mila euro di minori costi, a riprova della sensibilità della gestione di Casinò Campione d’Italia anche a scostamenti minimi del tasso di cambio.
Nell’ultimo triennio, tiene a sottolineare l’amministratore delegato della casa da gioco, Carlo Pagan, rispetto al periodo di cambio più favorevole del 2009, il Casinò ha dovuto lasciare sul terreno circa 60 milioni di euro di maggiori costi, proprio a causa di quella differenza.
