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CANTONERiserve nella LAMal: "Perché fermarsi al 2011?"

15.02.13 - 12:00
Lo studio dell'Ordine dei Medici, il focus sugli errori e le prospettive per il futuro
Ti-Press (archivio)
Riserve nella LAMal: "Perché fermarsi al 2011?"
Lo studio dell'Ordine dei Medici, il focus sugli errori e le prospettive per il futuro

MEZZOVICO / VIRA - Il tema della restituzione dei premi versati in eccesso tra il 1996 e il 2011 da diversi cantoni tra cui il Ticino, Ginevra, Vaud e Zurigo è cronaca di questi giorni. In particolare va sottolineato come la "rivolta unita" da parte dei cantoni discriminati dalla decisione della CSSS-s di passare un colpo di spugna sulla vicenda abbia costretto la Commissione a rientrare in materia, chiedendo al Consiglio Federale e alla Conferenza dei Direttori Cantonali della Sanità di elaborare ulteriori soluzioni per rettificare quello che lo stesso Parlamento ticinese nel “Messaggio di Paese” ha definito come un “furto legalizzato”.

 

Lo studio che l'Ordine dei Medici ha presentato oggi in conferenza stampa presso la propria sede a Mezzovico-Vira, ha voluto dimostrare, attraverso una cronistoria delle "negligenze" che hanno condotto alla situazione odierna, la "leggerezza con la quale le Autorità preposte alla vigilanza sull'assicurazione malattia di base hanno trattato questa scottante questione, permettendo così l'insorgere di una situazione contraria ai valori di solidarietà e di giustizia che stanno alla base del nostro ordinamento federale inoltre formulare proposte di come uscirne".

 

Se, per l'OMCT, il punto fondamentale resta il principio del riconoscimento di "un torto subìto da una parte di cittadini", bisogna considerare che restano aperti altri aspetti collaterali che saranno affrontati in questo studio, i cui obiettivi sono:

 

a. la comprensione del meccanismo della formazione delle riserve nella LAMal;

b. la quantificazione delle eccedenze, con particolare riferimento al Cantone Ticino;

c. la problematica temporale della restituzione delle eccedenze, rispettivamente della compensazione dei premi insufficienti; e meglio quale lasso di tempo devono comprendere queste operazioni di riequilibrio all’insegna dell’equità;

d. quali orientamenti occorre mettere in cantiere per evitare il ripersi di questo fenomeno, avendo piena coscienza che gli effetti perversi perdurano a tutt’oggi, in quanto anche i premi LAMal 2013 sono intrisi di questa anomalia.

 

Per l'Ordine dei Medici, in sostanza, bisogna evitare che il dibattito futuro sia" circoscritto a una sorta di accordo extragiudiziale sul quantum di un intervento riparatorio finalizzato a far dimenticare il più in fretta possibile un passato scomodo, e nel contempo far finta di non vedere che il malessere continua imperterrito ancora allo stato attuale".

 

Per l'OMCT il riequilibrio all'insegna dell'equità dovrebbe pertanto corrispondere: "Alla totalità di quanto gli assicurati hanno versato in più o in meno nei singoli Cantoni e non solo a una percentuale negoziata in modo arbitrario"; "al periodo effettivo in cui questi disguidi appaiono manifesti. Non si vede infatti perché il tutto deve arrestarsi al 2011, quando questo andamento si è protratto oltre e i cui effetti si riverberano sui premi 2013".

 

Per l'Ordine dei Medici i meccanismi di riequilibrio non devono passare attraverso ristorni finanziari diretti alle singole persone, bensì orientarsi sulla formazione dei premi degli anni a venire, con il congelamento degli importi nei Cantoni in cui sono registrati - e si registrano tutt'ora - pagamenti eccessivi, rispettivamente prevedendo un supplemento di premio, graduale e progressivo, ripartito su un congruo lasso temporale, a compensazione delle carenze del passato.

 

In ogni caso per il Cantone Ticino il ristorno deve considerare anche gli effetti sui premi 2013, Fermarsi prima, o patteggiare soluzioni minori, significa ammettere, in parte almeno, il "furto legalizzato", per riprendere testualmente la definizione del Gran Consiglio.

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