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CANTONE"A Panama non per fare evadere le tasse"

11.01.13 - 16:03
Intervista al direttore generale della Pkb Ferdinando Coda Nunziante
Foto d'archivio (Tipress)
"A Panama non per fare evadere le tasse"
Intervista al direttore generale della Pkb Ferdinando Coda Nunziante

LUGANO - Ferdinando Coda Nunziante è il direttore generale della Pkb, Banca privata con sede a Lugano che in Svizzera conta 210 collaboratori e una ventina all'estero. Una realtà consolidata quella della PKB, che recentemente si è vista autorizzare dall'autorità di sorveglianza dei mercati finanziari panamense l'apertura di una filiale nello stato dello Stretto. Negli ultimi mesi dell'anno appena trascorso si è parlato molto del piccolo Stato centramericano, descritto da alcuni come il nuovo porto sicuro per i clienti che vogliono sfuggire da Rubik e dal fisco, oltre che costituire un importante centro finanziario ed economico per tutta l’area centro e sudamericana..

Per capire meglio i motivi che hanno spinto i vertici dell'istituto bancario luganese ad estendere le sue attività nel micro-Stato centramericano abbiamo sentito uno dei due direttori generali, il signor Ferdinando Coda Nunziante.

Direttore, la PKB ha aperto Panama. I maligni potrebbero pensare che in questo modo i risparmiatori europei che vogliono sfuggire a Rubik o alle tasse lo possano fare in questo modo più facilmente...
"Noi abbiamo aperto a Panama per tutt'altri motivi. E' da anni ormai che PKB è presente in Sudamerica con un ufficio a Montevideo ed una partecipazione in una società di gestione in Brasile. Il Sudamerica è un'area di sviluppo molto importante per la nostra banca e Panama è sicuramente ideale e strategica per via di tante ragioni, tra cui la lingua, i collegamenti aerei, la posizione geografica, eccetera. No, Panama non ha nulla a vedere con Rubik. Il nostro obiettivo è il mercato sudamericano".

Eppure si è parlato tanto di una Panama in funzione anti-Rubik  negli scorsi mesi...
"E' indubbio che, a livello generale, tra i clienti dell’Europa occidentale un poco di nervosismo ed agitazione c'è.  In tutti i casi noi in Svizzera abbiamo avuto una raccolta positiva e non abbiamo osservato per nulla il fuggi-fuggi generale temuto verso lidi lontani. Lo ribadisco: Panama non ha nulla a che fare con Rubik".

I clienti stanno tornando a investire?
"Sì. L'anno scorso è stato un ottimo anno per la nostra clientela. I mercati azionari e soprattutto quelli obbligazionari hanno fatto molto bene. Direi che, in questo momento, si è creato addirittura un eccesso di fiducia verso i mercati..."

Eppure non si fa altro che parlare di crisi e incertezza...
"Che ci sia una forte crisi economica è indubbio. Per quanto riguarda quella finanziaria, possiamo dire che il peggio sembra passato grazie all'intervento delle banche centrali".

Rubik per le banche svizzera significherebbe più tranquillità?
"Certo. Il motivo per cui le banche vedono favorevolmente Rubik è proprio per il fatto che si avrebbe la possibilità di accedere ai mercati che ci stanno attorno. Sicuramente alla clientela non piacerà pagare nuove tasse, ma in cambio, con un accordo fiscale,  avrebbe la possibilità di regolarizzare i propri capitali e continuare a disporre della professionalità edell'esperienza svizzera che sicuramente in altri paesi non c'è".

Negli ultimi anni come si è evoluta la clientela presso la vostra banca?
"La PKB ha conosciuto due grandi cambiamenti: un forte sviluppo nell'America Latina e una maggiore importanza della clientela tax compliant".

Cosa intende per clientela tax compliant?
"Clientela che detiene averi al di fuori del proprio paese, ma in maniera ufficiale, cioè dichiarati al fisco di residenza. E oggi a Lugano vi è una forte presenza di clientela ufficiale che si rivolge a noi per questioni di know-how di gestione, riservatezza e sicurezza".

Quindi le difficoltà che starebbe attraversando la piazza luganese di cui tanto si parla sono da ricercare più che altro nella necessità di ristrutturarsi e di far fronte dei cambiamenti in atto….
"A Lugano c'erano ( e forse ci sono) troppe banche e anche molto piccole. La clientela tax compliant rende meno. Si hanno a disposizione meno masse per via dei vari scudi. E le masse rimaste hanno una redditività inferiore. Questo ha fatto sì che si è creata la necessità di concentrare le attività".

La PKB invece sembra che abbia resistito sulla piazza...
"Abbiamo comprato tre banche negli ultimi cinque anni. Siamo sicuramente un attore del consolidamento in atto". (nel 2005 la PKB ha acquisito la struttura svizzera del Monte Paschi, nel 2010 la Banca Gesfid, nel 2012 la CMB, Compagnie Monegasque de Banque)”.

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