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CANTONE«Una proposta pericolosa e irresponsabile»

25.04.22 - 12:50
Ecco gli argomenti del comitato politico contrario al decreto legislativo per il pareggio dei conti entro il 2025
Comitato “No al Decreto d'austerità”
«Una proposta pericolosa e irresponsabile»
Ecco gli argomenti del comitato politico contrario al decreto legislativo per il pareggio dei conti entro il 2025
I ticinesi saranno chiamati a esprimersi sulla proposta il prossimo 15 maggio

BELLINZONA - Contenere le spese per risanare le finanze cantonali entro il 31 dicembre 2025? Assolutamente no, «le conseguenze saranno molteplici e pericolose». Così il comitato politico “No al Decreto d'austerità di Morisoli”, che oggi ha presentato i suoi argomenti contro l'oggetto su cui i ticinesi saranno chiamati a votare il prossimo 15 maggio. Il comitato è composto da PS Ticino, I Verdi, Partito Comunista e POP, nonché dai rispettivi partiti giovanili.

«Tale provvedimento porterà inevitabilmente a dei tagli, in ambito sociale e formativo, ma anche sul fronte della sicurezza e degli investimenti del cantone» ci dice Laura Riget, co-presidente del PS Ticino. «Questi tagli - aggiunge - avranno conseguenze drammatiche soprattutto per le fasce più fragili e anche sul ceto medio». L'obiettivo del comitato è dunque di sensibilizzare la cittadinanza sui rischi che comporterebbe un “sì” alle misure di contenimento della spesa.

Un pareggio «in fretta e furia» - Una preoccupazione dovuta anche al breve lasso di tempo previsto per il pareggio dei conti (si parla infatti del 31 dicembre 2025, quindi un periodo di tre anni). «Proprio perché si tratta di un periodo così breve, la proposta è pericolosa e irresponsabile» afferma ancora Riget. «Siamo d'accordo che i soldi vengano spesi nel modo giusto, ma non si può chiedere un risanamento dei conti che avvenga in fretta e furia in un periodo di grande incertezza come quello attuale».

Spese fuori controllo? «Una favola» - Il “no” alla proposta è dovuto anche di fronte all'attuale andamento dei conti. In conferenza stampa, Ivo Durisch (capogruppo del PS Ticino) ha infatti denunciato con forza «la favola delle spese fuori controllo», usata dal deputato Sergio Morisoli e dalla Destra per giustificare la propria politica fatta di tagli. Eppure il recente consuntivo «mostra che la situazione finanziaria del Ticino non è drammatica come vuole fra credere la destra, che allo stesso tempo propone ulteriori sgravi fiscali alle persone più ricche».

Anche Samantha Bourgoin, co-coordinatrice dei Verdi, ha definito la proposta come «incomprensibile», in particolare in questo momento storico: «Siamo appena usciti da una pandemia e all’orizzonte si stanno profilando nuove difficoltà come il rincaro energetico e l’inflazione in seguito alla guerra in Ucraina, ma anche l’ennesimo aumento dei premi cassa malati».

Ha parlato di Covid anche Massimiliano Ay, granconsigliere e segretario del PC: «Il Covid ha mostrato una volta di più l’importanza di uno Stato presente che possa sostenere i cittadini in difficoltà, ma la Destra vuole continuare con la propria politica di tagli, privatizzazioni e austerità».

«Ci vanno di mezzo le fasce più vulnerabili» - Gianfranco Cavalli, segretario del POP, ha sottolineato che le conseguenze toccheranno le fasce più fragili della popolazione: «Questa visione è estremamente discriminante per le fasce più vulnerabili della popolazione che già oggi sono costrette a rinunciare alle cure mediche, ad accettare condizioni abitative indegne, ad accontentarsi delle briciole».

Il decreto legislativo concernente il pareggio economico entro il 31 dicembre 2025 era stato approvato dal Gran Consiglio con 45 voti contro 39. Contro tale decisione era stato lanciato un referendum, che aveva raccolto 10'028 firme. Sarà quindi la popolazione, il prossimo 15 maggio, a esprimersi sulla proposta.

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