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CANTONEQuasi 44mila tonnellate di scarti vegetali raccolte in Ticino nel 2020

18.03.22 - 09:31
Anche nel nostro cantone il riciclaggio prende sempre più piede, allineandosi col resto della Svizzera.
DT
Quasi 44mila tonnellate di scarti vegetali raccolte in Ticino nel 2020
Anche nel nostro cantone il riciclaggio prende sempre più piede, allineandosi col resto della Svizzera.
Quinto al mondo per produzione annua di rifiuti pro capite, il nostro Paese primeggia nel riciclaggio. Nella quarta Giornata mondiale DT e ACR mettono in evidenza «l'enorme importanza dell'economia circolare».

BELLINZONA -  Se da un lato la Svizzera figura ai primi posti della (triste) classifica mondiale per la produzione di rifiuti (oltre 700 chili all'anno pro capite), è altrettanto vero che primeggia nel mondo per la percentuale di riciclaggio effettivo delle varie tipologie di rifiuti raccolte separatamente (53%).  È quanto ricordano il Dipartimento del territorio (DT) e l'Azienda cantonale dei rifiuti (ACR) in occasione della Giornata mondiale del riciclaggio, che oggi 18 marzo si celebra per la quarta volta.

L'economia circolare è il futuro - Una quarta edizione che ha come tema il ruolo centrale dell'economia circolare per la protezione delle risorse e del clima. «Suddividere alla fonte i rifiuti - sottolineano DT e ACR - permette innanzitutto di garantire una buona qualità delle raccolte separate, che ne faciliterà il frazionamento nelle successive fasi della filiera, a beneficio di un’economia circolare nel riciclaggio».

Gli scarti vegetali: da rifiuto a risorsa - In Ticino, precisano le autorità divulgando i dati del 2020, vengono raccolte annualmente ben 43'716 tonnellate di scarti vegetali, provenienti dalle economie domestiche e dai professionisti del settore. «Questo quantitativo - fanno sapere DT e ACR - viene convertito in circa 28'000 tonnellate di compost, un concime indigeno riutilizzabile sia in agricoltura sia nell’orto o nel giardino di casa e che riporta materia organica nel suolo».

«Obiettivo comune» - Per questo motivo il DT auspica che in futuro si possa ulteriormente aumentare la produzione e soprattutto l’utilizzo di compost locale da parte della popolazione e dell’economia privata ticinese, favorendo un’economia circolare indigena. «Questo - conclude il Dipartimento - deve rappresentare un obiettivo comune, con la giusta dose di sensibilità e consapevolezza che il miglior rifiuto è e rimane quello non prodotto».

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