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LUGANOZelensky verrà a Lugano (salvo sorprese)

23.02.22 - 20:50
Il presidente ucraino è atteso a luglio al Palacongressi. Il Dfae: evento confermato (per ora)
reuters
Zelensky verrà a Lugano (salvo sorprese)
Il presidente ucraino è atteso a luglio al Palacongressi. Il Dfae: evento confermato (per ora)

LUGANO - Mancano ancora quattro mesi. Che nelle circostanze attuali equivalgono a un'eternità. Ma salvo grandi stravolgimenti - per niente da escludere - i riflettori puntati sul Donbass in guerra potrebbero improvvisamente deviare da Lugansk a Lugano per un paio di giorni a luglio prossimo. 

Il presidente Volodymyr Zelensky è atteso infatti sul Ceresio il 4 e 5 luglio, nell'ambito della Conferenza annuale sulla riforma ucraina ospitata per il 2022 dalla Svizzera. L'evento promosso da Kiev dal 2017 è una vetrina sui programmi economici del governo dell'ex repubblica sovietica, ma quest'anno potrebbe essere qualcosa di più. E catapultare il Ticino "a sua insaputa" alla ribalta internazionale. 

"A sua insaputa" perché l'evento è passato un po' in sordina a ottobre, quando è stato annunciato dal Dfae. L'escalation di tensione al confine tra Ucraina e Russia era ancora da venire: la notizia della visita della delegazione ucraina non ha avuto risonanza tra i non addetti ai lavori. Ma alla luce degli eventi successivi e futuri - qualsiasi saranno - le cose cambiano e la prima notizia (buona) è che per ora l'evento non è stato cancellato. I preparativi della Conferenza stanno procedendo «di comune accordo con le autorità ucraine» conferma a tio.ch/20minuti il Dipartimento federale degli affari esteri.  

Il Dfae sta «monitorando la situazione da vicino e ha già preso accordi sulla location, che sarà il Palazzo dei Congressi. Oltre a Zelensky e al primo ministro Shmyhal saranno presenti diversi ministri ucraini, i rappresentanti di Stati Uniti e Unione Europea, più circa 40 paesi e 20 organizzazioni internazionali come l'Fmi, la Banca mondiale e la Nato. 

«Nel corso degli anni, questo evento è diventato la piattaforma attraverso la quale i leader dell'Ucraina e i loro partner internazionali si riuniscono per fare il punto sui progressi nell'attuazione delle riforme» spiega il portavoce del Dfae Andreas Heller. «Continuare gli sforzi verso il processo di riforma significa impegnarsi per garantire una certa normalità e contribuire così alla stabilità e alla prosperità non solo dell'Ucraina, ma anche del continente europeo».

Un'altra novità è che per la prima volta l'evento - alla quinta edizione - si terrà in un paese neutrale, esterno alla Nato e all'Ue. «Questo permetterà di proporre un metodo e un'agenda pragmatici e nuovi» ad alcuni dei protagonisti della crisi, come promesso dal Dfae nel lanciare l'evento. Resta da vedere se la crisi ci sarà ancora, e se i protagonisti saranno gli stessi. «Gli sviluppi del conflitto - precisa Heller - possono naturalmente influenzare i lavori in corso». 

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