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CANTONETelelavoro o ritorno in ufficio? «Meglio un mix»

04.02.22 - 08:10
Aet, BancaStato, ma anche l'amministrazione cantonale continuano a mantenere il telelavoro
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Telelavoro o ritorno in ufficio? «Meglio un mix»
Aet, BancaStato, ma anche l'amministrazione cantonale continuano a mantenere il telelavoro
Questione di prudenza, ma anche di benessere. La Società impiegati di commercio invita a una via di mezzo: «Il Ticino ha recuperato un gap con il resto della Svizzera. Ma attenti ai rischi».

LUGANO - Nel Cantone tre giorni a settimana. Fino a quattro in Aet. Coop e Migros preferiscono aspettare. Dopo la revoca dell'obbligo federale, il lavoro da remoto non scompare: anzi sembra destinato a rimanere realtà ancora per un po'. Non solo per i lavoratori definiti «a rischio» da Berna, ossia anziani, non vaccinati o affetti da patologie.  

Tre giorni su cinque - Un giro di chiamate tra i grandi datori di lavoro in Ticino lo conferma. Anzitutto l'amministrazione cantonale: qui la quota di home-office ieri è scesa da cinque a tre giorni a settimana, ma non si azzererà. «All'inizio della pandemia il Cantone ha introdotto per regolamento il telelavoro fino a due giorni a settimana, e questo rimarrà anche dopo la revoca della situazione particolare» spiega il capo della Sezione risorse umane Raniero Devaux. «Intanto, ci atteniamo a quanto raccomandato dal governo per quanto riguarda questa, come altre misure di protezione».

Migros, Coop e Swisscom - Una raccomandazione è una raccomandazione. Non sono previste sanzioni né incentivi. Ma anche diverse aziende private l'hanno presa alla lettera. Gli impiegati amministrativi di Coop dalla prossima settimana lavoreranno da casa metà tempo, quelli di Migros a tempo pieno. Swisscom ha riferito ieri che concederà la possibilità di telelavorare fino a quattro giorni a settimana, dove possibile. 

Liberi di scegliere - Anche l'Azienda elettrica ticinese farà lo stesso. L'Aet «ha recepito le nuove disposizioni del Consiglio federale e ha reso il telelavoro per i propri dipendenti raccomandato e non più obbligatorio a partire da ieri» spiega il portavoce Pietro Jolli. «In questa fase, e fino a nuovo avviso, i collaboratori che svolgono mansioni di ufficio e che hanno la possibilità di lavorare in remoto senza alcuna limitazione potranno continuare a farlo fino a quattro giorni per settimana. Viene richiesta la presenza in ufficio per almeno un giorno a settimana, al fine di favorire gli scambi di informazioni con i colleghi». 

Il terziario avanzato - Nel settore bancario e assicurativo la tendenza è simile. Groupe Mutuel, Concordia, Swica, la Mobiliare - interpellate da 20 Minuten - hanno annunciato che lasceranno libertà ai dipendenti, in accordo con i superiori. In Ticino BancaStato ha messo in homeworking «il maggior numero possibile di dipendenti» e farà tesoro dell'esperienza. «Per il futuro abbiamo previsto la possibilità di telelavoro tramite una direttiva specifica. Le richieste saranno valutate caso per caso» spiega un portavoce. 

I vantaggi per BancaStato - La banca si dice «convinta che il telelavoro possa comportare diversi vantaggi sia per collaboratici e collaboratori sia per l’azienda» come «mobilità aziendale più sostenibile, miglior bilanciamento tra vita privata e professionale, maggiore flessibilità e agilità».

Il Ticino ha recuperato il gap - È dello stesso avviso la direttrice della Società impiegati di commercio (Sic), Sabrina Guidotti. «Il Ticino in questi due anni ha recuperato un gap che esisteva con la Svizzera tedesca prima della pandemia» afferma. Tornare indietro secondo la Sic «è impossibile perché sia le aziende che i dipendenti hanno visto i vantaggi di questa modalità di lavoro, che ha dimostrato di funzionare bene». 

«Estremi da evitare» - Anche un eccesso di telelavoro però non è auspicabile, secondo Guidotti. «Può creare problemi operativi e scompensi nella vita sociale e nel benessere dei lavoratori». Inoltre, manca ancora un'adeguata normativa «che regoli questioni come la copertura lavorativa, la registrazione degli orari e la reperibilità». L'importante per la Sic è «che si evitino le situazioni estreme in un senso o nell'altro». Un mix tra lavoro da remoto e in presenza «è la prospettiva più auspicabile» conclude Guidotti.

 

 

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