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Il senzatetto ha trovato dove stare. E vorrebbe lavorare

CANTONEIl senzatetto ha trovato dove stare. E vorrebbe lavorare

04.02.22 - 06:00
Si chiama Claudio e la storia che racconta è di quelle che strappano una lacrima.
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Il senzatetto ha trovato dove stare. E vorrebbe lavorare
Si chiama Claudio e la storia che racconta è di quelle che strappano una lacrima.
Aiutato dai City Angels di Lugano è ora ospite dell'Emmaus. A noi ha raccontato il suo vissuto e i suoi sogni per il futuro.

LUGANO - Lo avevamo lasciato mentre saliva su un'auto dei City Angels di Lugano, dopo aver trascorso una notte all'addiaccio, riparato da un misero sacco a pelo e dalla vetrina di un negozio di Bellinzona.

A distanza di alcuni giorni Claudio (questo il nome del giovane senza tetto di origine rumena), sembra aver ritrovato il sorriso. E forse anche un posto dove restare.

La sua, veniamo a sapere, è una storia di quelle difficili da accettare. Qualcuno negli scorsi giorni l'ha visto girare su una sedia a rotelle e chiedere l'elemosina, per poi rialzarsi poco più tardi. Come guarito per miracolo. Il video ha circolato in rete, è stato condiviso e ha raccolto commenti poco edificanti. In realtà, che il 28enne fosse in grado di camminare nonostante la carrozzina, era già emerso quando aveva tentato di fuggire al primo tentativo di aiuto da parte degli "angeli luganesi".

Il giovane infatti ha una leggera disabilità motoria che gli impedisce di stare in piedi a lungo, è claudicante, ma di fatto deambula autonomamente seppure con difficoltà. Proprio questa disabilità, ci racconta lui stesso in un italiano stentato, ha segnato la sua vita già in tenera età. Figlio di una famiglia molto povera e con 8 fratelli, all'età di 8 anni è finito in quella che lui chiama una «casa per bambini». Lì è rimasto fino ai 18 anni. Abbandonato a sé stesso ha iniziato a girovagare «in cerca di fortuna». La carrozzina in effetti è stata per lui una sorta di strumento di lavoro, ciò che gli ha permesso di sopravvivere. È stato diversi anni in Germania, poi in Italia. Quindi ha tentato di ritornare a casa. Ma il suo rientro è stato sfortunato. «Ho capito che non c'era nulla per me», spiega. Ed eccolo ora in Ticino.

Nel suo girovagare ha avuto la fortuna di trovare Giuseppe Modica, coordinatore dei City Angels, che in questi giorni gli ha dato un tetto e dei pasti caldi. E che ha trovato per lui una soluzione più a lungo termine. Claudio è diventato un nuovo ospite dell'Emmaus, la comunità che a Rivera offre uno spazio per gli esclusi e gli emarginati.

Non è chiaro cosa questo ragazzo voglia fare del suo futuro. Oggi dice di voler lavorare. Sul suo viso il sorriso sembra sincero.

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