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CANTONEIl Tribunale federale dice no a Masoni: «Villalta perseguiva interessi economici»

30.12.21 - 09:31
I giudici respingono il ricorso dell’avvocato luganese sulle tassazioni di un decennio fa
Tipress
L'avvocato Franco Masoni, a destra, con la figlia Marina
L'avvocato Franco Masoni, a destra, con la figlia Marina
Il Tribunale federale dice no a Masoni: «Villalta perseguiva interessi economici»
I giudici respingono il ricorso dell’avvocato luganese sulle tassazioni di un decennio fa
Per la Corte losannese, inoltre, «non rientrava certamente tra gli scopi di una fondazione di famiglia concedere finanziamenti milionari ai suoi fondatori»

LOSANNA/LUGANO - Ci sono battaglie che durano una vita e per l’avvocato Franco Masoni, 93 anni, il riconoscimento fiscale della Fondazione Villalta sembra essere diventato un punto d’onore. Non si spiega altrimenti il suo ennesimo tentativo di ottenere ragione dal Tribunale federale di Losanna che però, ancora una volta, lo scorso 8 dicembre ha respinto il ricorso.

La querelle con la Divisione delle contribuzioni del Canton Ticino concerneva, in questo caso, le tassazioni dei coniugi Masoni per gli anni 2006-08. Per tutte e tre le annate l’autorità fiscale cantonale ha deciso, come in precedenza, di imporre “per trasparenza” la Fondazione e ha quindi aggiunto all’imponibile dei due contribuenti i redditi da titoli e capitali e l’utile da recupero dei crediti spettanti alla Fondazione. Una decisione contestata dall’avvocato Masoni.

Punto d’onore, si diceva, Villalta stessa. La Fondazione che i coniugi Masoni hanno costituito nel 1983 a Svitto e alla quale nel corso degli anni hanno ceduto, come sintetizza la recente sentenza, vari beni patrimoniali tra cui fondi situati in Ticino, nonché diversi crediti derivanti da fatture dello studio legale. L’ombra di Villalta, che fu all’origine dello scandalo “Fiscogate”, segnò anche la fine della carriera politica di Marina Masoni che nel 2007 non venne più rieletta in Consiglio di Stato.

Non di queste vecchie cicatrici parla ovviamente la II Corte di diritto pubblico del Tribunale federale, la quale nella sua recente sentenza ribadisce tuttavia gli aspetti che in quegli anni portarono le autorità fiscali ticinesi a non riconoscere la Fondazione come una personalità giuridica autonoma (ravvisando, in particolare, una incompatibilità degli scopi con l’art. 335 CCS). 

Ma quali erano gli scopi dichiarati di Villalta? Essa perseguiva principalmente scopi ideali di assistenza familiare per i discendenti dei Masoni. Senonché, come ribadisce la recente sentenza, «l’obiettivo di una Fondazione di famiglia doveva essere individuato nell’educazione e nell’assistenza in caso di situazione di povertà, non invece nel generale perseguimento di interessi materiali ed economici dei membri di una famiglia». Analizzando nel merito «i complessi rapporti di debito e credito esistenti tra la Fondazione e i fondatori», i giudici scrivono anche che «non rientrava certamente tra gli scopi di una fondazione di famiglia concedere finanziamenti milionari ai suoi fondatori». Parole che, come la sentenza, sembrano mettere un punto finale all’annosa vicenda.

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