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CANTONELa hotline sommersa di chiamate "inutili"

30.12.21 - 06:00
La linea cantonale per l'emergenza Covid è intasata dalle richieste. E non sempre sono urgenti
tipress
La hotline sommersa di chiamate "inutili"
La linea cantonale per l'emergenza Covid è intasata dalle richieste. E non sempre sono urgenti
Il direttore della Fctsa Cianella: «Ci chiamano per una cena o per le vacanze. Dispiace non poter rispondere a tutti, ma in questa fase la priorità va a chi ha i sintomi»

LUGANO - Chi vuole andare in vacanza. Chi ha i "sintomi". Chi vuole testarsi per Capodanno. Le richieste alla hotline cantonale sono esplose assieme ai contagi da Omicron, e anche i tempi di attesa sono aumentati. In coda ci sono persone che aspettano da «tre giorni» o affermano di «chiamare in continuazione finché non cade la linea».

Alle lamentele il direttore della Fctsa Roberto Cianella risponde che «è un momento di grande sovraccarico» e invita alla calma. Lo 0800 144 144 lavora a regime massimo con 20 linee attive e quattro operatori, ma la priorità viene data a chi presenta i sintomi del Covid. Attraverso la mail testcovid@fctsa.ch o il numero di Whatsapp (079 219 79 96) vengono assegnati circa duecento appuntamenti al giorno per tamponi Pcr nei quattro check-point di Bellinzona, Lugano, Mendrisio e Faido.

Al "secondo posto" nella classifica delle priorità ci sono le persone entrate in contatto con un positivo, che vogliono sapere come/dove/quando mettersi in quarantena. «In questi casi, molto numerosi, facciamo riferimento alle informazioni pubblicate su internet dal Cantone» spiega Cianella. «La raccomandazione è comunque anzitutto quella di ricercare le istruzioni sui portali istituzionali, dopodiché scriverci una mail e solo in ultima istanza telefonare. Questo per evitare perdite di tempo e il sovraccarico delle linee». 

Il sovraccarico in realtà c'è già. In totale la hotline riceve 500 telefonate al giorno, 300 mail, 500 contatti social. Molte richieste arrivano tramite tutti e tre i canali contemporaneamente, e questo non facilita le cose. «Siamo sommersi. Dispiace non potere rispondere a tutti, ma è chiaro che in una fase di emergenza, ognuno dovrebbe valutare con senso di responsabilità l'urgenza della propria richiesta. Una cena con gli amici o la vacanza all'estero in questo momento non sono in cima alle priorità collettive». 

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