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Il parroco non vaccinato potrà celebrare solo per pochi intimi

CANTONEIl parroco non vaccinato potrà celebrare solo per pochi intimi

11.11.21 - 07:00
Il caso si è presentato in un popoloso comune del Sottoceneri
Tipress
Il parroco non vaccinato potrà celebrare solo per pochi intimi
Il caso si è presentato in un popoloso comune del Sottoceneri
Il Consiglio parrocchiale ha deciso di affidare la Messa principale della domenica a preti supplenti, «ma - precisa il presidente - se li cerca e se li paga il parroco». La Curia sui presbiteri senza certificato Covid: «Caso isolato. Ma non è stata fatta una ricerca»

LUGANO - Il gregge può essere immunizzato, ma se il pastore non si vaccina che succede? Il caso, che la Curia definisce «isolato», si presenta da inizio novembre in un popoloso comune del Sottoceneri. Qui il parroco, per «motivi personali», ha deciso di non vaccinarsi. Una scelta legittima, che tuttavia impatta direttamente sulla sua operatività. E tra i fedeli non manca chi ironizza: «L’esempio dovrebbe venire dall’alt..are».

La scissione delle Messe - Il sacerdote deve infatti sperare in una chiesa semideserta per poter dire messa. O meglio il Consiglio parrocchiale, salomonico, con un colpo di spada ha scisso le messe festive in due: da una parte al parroco ufficiale è rimasta la funzione domenicale delle 8 (opzione pensata in primis per i fedeli non vaccinati). Ma a questa celebrazione non possono partecipare più di 50 persone, le quali non hanno l’obbligo di avere il certificato Covid. Alla messa mattutina vigono però mascherina, tracciamento e distanziamento. Dall’altra parte ci sono le Messe più frequentate, ovvero quelle del sabato alle 18 e della domenica alle 10, che «saranno celebrate - come informa il foglio affisso alla chiesa - da sacerdoti supplenti». La partecipazione sottostà in questo caso all’obbligo del certificato Covid, «senza limite del numero di fedeli, con o senza mascherina».

«Se li paga il parroco» - «Non ci siamo inventati niente - puntualizza con Tio/20Minuti il presidente del Consiglio parrocchiale -. Dura lex, sed lex. Abbiamo semplicemente adottato le misure varate dall’ordinario diocesano e dalla Curia. Misure che rispecchiano le direttive dell’autorità cantonale e federale». Quanto al costo dei sostituti, il presidente è chiaro: «Se li cerca e se li paga il parroco». Il serbatoio è quello magro, ma di qualità, rappresentato da sperimentati preti in pensione.

«Questioni private» - Il parroco non vaccinato, da parte sua, non commenta: «Non rilascio dichiarazioni. Dovete eventualmente informarvi attraverso la Curia». L’addetto stampa della Diocesi rileva, come anticipato sopra, che si tratta di un caso isolato, anche se una statistica dei presbiteri vaccinati non c’è: «Non è stata fatta una ricerca in tal senso». E nemmeno si azzardano stime: «Trattandosi di questioni che toccano la sfera privata tendiamo a tenere un certo riserbo. Anche perché le ragioni per cui una persona non si è vaccinata possono essere svariate». Quanto alla critica che l’esempio non venga dall’altare, dalla Curia ricordano che il vescovo si è più volte pronunciato pubblicamente a sostegno del vaccino. Oltre ad averlo fatto.

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