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CANTONEEsercenti delusi: «Quella fattura poteva essere ancora abbassata»

19.10.21 - 20:22
Tasse sulla vendita di alcolici e per il promovimento turistico: niente sconti pandemici nel 2021. E c'è chi si sfoga.
Ti-press
Esercenti delusi: «Quella fattura poteva essere ancora abbassata»
Tasse sulla vendita di alcolici e per il promovimento turistico: niente sconti pandemici nel 2021. E c'è chi si sfoga.
Massimo Suter di GastroTicino: «Una piccola riduzione avrebbe rappresentato un segnale di vicinanza alla categoria». La Polizia: «Applichiamo le decisioni politiche».

LUGANO - Una fattura, anche se non si tratta di cifre astronomiche, può gettare nello sconforto chi già è in difficoltà da tempo. Come quella recapitata di recente ai ristoratori che comprende le tasse sulla vendita di alcolici e per il promovimento turistico. A seconda delle dimensioni del locale, la cifra complessiva da sborsare è oscillante. Ma solitamente supera i 1.000 franchi. «Nel 2020 – sostiene un esercente del Luganese –, vista la pandemia in corso, ci erano venuti incontro. E c'era stato uno sconto del 25%. Quest'anno no. Eppure i problemi legati alla pandemia ci sono ancora. Per i primi quattro mesi del 2021 non abbiamo lavorato. E ora col Certificato Covid abbiamo perso tanta clientela». 

«Di disagi ne abbiamo ancora» – Alcuni ristoratori delusi negli scorsi giorni avrebbero chiesto delucidazioni al Servizio autorizzazioni commercio e giochi della Polizia Cantonale. «È una questione più simbolica che altro – dice una ristoratrice del Locarnese –. Mille franchi non ci cambiano la vita. Vedere però che arriva la fattura piena, come se di disagi non ne avessimo più, fa male al cuore. Tutti pensano che in estate abbiamo fatto affaroni. Per alcuni forse è stato così. Ma di certo non per tutti. Ci sono state diverse giornate di pioggia che non hanno invogliato la gente ad andare al ristorante. E poi conta molto anche la posizione in cui un locale si trova». 

«D'accordo con chi reclama, però...» – Massimo Suter, presidente di GastroTicino, è trasparente. E fa una riflessione a 360 gradi. «Sono completamente d'accordo con chi reclama. Anche se bisogna riconoscere che non si tratta di una somma così importante da rischiare di mettere in pericolo un'attività. Più che altro un nuovo sconto avrebbe rappresentato un segnale di vicinanza alla categoria». Segnale che non è arrivato. «L'anno scorso comunque le cose erano un pochino diverse. C'erano forse più difficoltà e incognite».

Come in un minilockdown? – Da quando però è stato introdotto l'obbligo di Certificato Covid non si può certo dire che gli affari vadano a gonfie vele per chi ha un esercizio. «Guadagnavo di più coi sostegni pubblici nei periodi in cui si doveva stare chiusi rispetto a ora», racconta l'esercente del Luganese. Suter non è d'accordo: «Non metto in dubbio che alcuni siano nei guai. Ma c'è anche chi sta andando piuttosto bene». 

«Nelle prossime settimane capiremo davvero il peso del Certificato Covid» – Il presidente di GastroTicino qualche giorno fa aveva avanzato l'ipotesi di creare degli spazi per non vaccinati all'interno dei locali. «La proposta – ricorda il presidente di GastroTicino – è ancora lì suo tavolo. È chiaro che bisognerebbe davvero essere rigidi. Per capire se il Certificato Covid porterà davvero effetti economicamente nefasti bisogna aspettare ancora qualche settimana. Adesso a mezzogiorno, durante le belle giornate, si può ancora consumare all'aperto. Vedo difficoltà con gli eventi. Soprattutto considerando che ora il tampone è a pagamento. Se si organizza una festa con 20 persone, il rischio che non ci siano vaccinati c'è». 

Parla la Polizia cantonale
Sulla fattura che fa discutere gli esercenti, Tio/20Minuti ha interpellato l'Ufficio stampa della Polizia Cantonale. «Nel 2020 – spiega un portavoce – lo sconto è stato del 25%. Nel 2021, nell’ambito della pandemia, lo Stato ha erogato aiuti diretti al settore e, quindi, per le due tasse è stato deciso di mantenere quanto previsto dalle norme in vigore. Abbiamo ricevuto alcune chiamate nelle quali ci venivano chieste spiegazioni. E le spiegazioni sono state date indicando che la decisione presa era quella di mantenere la tassa come prevista dalle norme. Solo tre le lamentele scritte. Possibilità di dietrofront? La polizia applica le decisioni politiche che al momento non prevedono cambiamenti».

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