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La zanzara tigre? Possiamo contenerla, ma non eliminarla

CANTONELa zanzara tigre? Possiamo contenerla, ma non eliminarla

06.10.21 - 14:57
Le misure adottate in Ticino sono efficaci. Lo mostra uno studio della SUPSI
Foto R. Eritja
La zanzara tigre? Possiamo contenerla, ma non eliminarla
Le misure adottate in Ticino sono efficaci. Lo mostra uno studio della SUPSI

Zanzara tigre

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

LUGANO - Quella contro la zanzara tigre è una guerra che in Ticino è iniziata quasi vent'anni fa (più precisamente nel 2003, con la comparsa dei primi esemplari sul nostro territorio) e... non terminerà mai: dovremo infatti imparare a convivere con il fastidioso insetto proveniente dal sud-est asiatico.

Ma dobbiamo comunque continuare a mettere in atto, tra maggio e ottobre, le ormai ben note misure per contenerne la diffusione. Sì, perché funzionano, come dimostrano i risultati di un recente studio dell'Istituto di microbiologia SUPSI pubblicato dalla rivista “Parasites & Vectors”.

Evitare la formazione di acque stagnanti (per esempio in sottovasi e bidoni) e utilizzare i prodotti anti-zanzare restano quindi misure fondamentali. La strategia, che si chiama Integrated vector management (IVM), prevede anche provvedimenti di controllo implementati dalle autorità di oltre ottanta comuni ticinesi, che coprono all'incirca il 90% della popolazione.

Nessun picco - Quali sono gli effetti concreti? La diffusione della zanzara resta stabile, come mostra un confronto svolto su più anni (dapprima nel 2012 e nel 2013, poi nel 2019) con varie località situate appena oltre frontiera in cui la IVM non viene attuata. «Nei comuni italiani di controllo, l'insetto compare in giugno, ha un picco in agosto e poi decresce fra settembre e ottobre». In Ticino la zanzara tigre fa la sua comparsa nello stesso periodo, «ma poi non c'è alcun picco e il numero rimane stabile».

Non solo: «Nei nostri Comuni il numero di uova di zanzara tigre in ambiente urbano è quasi quattro volte inferiore a quello in Italia, e un andamento analogo si riscontra per il numero di femmine». Questo rapporto è inoltre raddoppiato rispetto alle rilevazioni precedenti.

La zanzara tigre in Ticino

A causa dei cambiamenti climatici, ormai da trent'anni l'Europa centro-meridionale ha cominciato a essere colonizzata da specie provenienti dal sud. Fra queste, attraverso i canali del commercio e del turismo di massa, dal sud-est asiatico è arrivata anche la zanzara tigre.

A differenza della cugina autoctona, punge anche di giorno e, soprattutto, è vettore potenziale di almeno ventisei malattie, fra le quali dengue, chikungunya, Zika, febbre gialla. Malattie che per fortuna non sono ancora presenti sul nostro territorio.

In Italia la zanzara tigre è comparsa negli anni Novanta e la sua prima apparizione in Ticino risale al 2003. Da allora si è insediata in modo stabile colonizzando pozzanghere, tombini, vasi nei giardini e tutti i luoghi in cui ristagna l'acqua e lei, la zanzara tigre, può deporre le uova.

La sua presenza viene costantemente monitorata dal Settore ecologia dei vettori dell’Istituto microbiologia della SUPSI sotto la supervisione del Gruppo cantonale di lavoro zanzare (GLZ) e grazie al sostegno finanziario del Cantone Ticino.

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