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CANTONEVotazioni, le reazioni dei partiti

26.09.21 - 16:28
Tra conferme e colpi di scena, ecco i commenti a caldo alle votazioni cantonali e federali
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Votazioni, le reazioni dei partiti
Tra conferme e colpi di scena, ecco i commenti a caldo alle votazioni cantonali e federali

BELLINZONA - Iniziativa 99% - Il PLRT: «Le cittadine e i cittadini svizzeri, una volta di più, hanno dimostrato di non essere disposti a farsi illudere dalla retorica di lotta di classe della Gioventù socialista (GiSo), ma hanno chiaramente compreso che l’iniziativa – oltre a essere concettualmente sbagliata – avrebbe creato problemi ad un’ampia fetta della popolazione. L’iniziativa non avrebbe infatti colpito soltanto quelli che pretendeva prendere di mira – ossia l’1% più ricco – ma anche imprenditori, PMI, start-up, agricoltori, proprietari della propria casa e piccoli investitori».

La Lega dei Ticinesi esprime la propria soddisfazione per l’affossamento della «disastrosa» iniziativa “99%”, «esempio di fallimentare populismo di sinistra e di anacronistiche velleità di lotta di classe». «L’iniziativa - che mirava a tassare dei soldi immaginari sulla base di un concetto, il “reddito da capitale”, che neppure esiste nel diritto fiscale svizzero - non avrebbe penalizzato solo pochi super ricchi, bensì anche le piccole e medie imprese ed il ceto medio nel suo complesso. Ciò al di là del fatto che mettere in fuga i migliori contribuenti con una fiscalità predatoria è un atto altamente autolesionista: non riempie le casse pubbliche ma, al contrario, le svuota».

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Il Partito Popolare Democratico prende atto della bocciatura alle urne dell’iniziativa popolare “Sgravare i salari, tassare equamente il capitale”. «In Svizzera le imposte e le prestazioni sociali costituiscono già un’importante strumento di ridistribuzione e il capitale, peraltro, è già tassato in modo piuttosto elevato. Se l’iniziativa fosse stata accolta, l’introduzione di nuove tasse avrebbe penalizzato sul lungo termine le piccole e medie imprese».

L’UDC Ticino manifesta una grande soddisfazione per l’affossamento dell’iniziativa del 99%, «ennesimo attacco della sinistra all’imprenditoria nazionale, rea – a suo modo di vedere - di produrre il denaro cui la socialità attinge peraltro a piene mani». «Il netto risultato di oggi dovrebbe servire da segnale alla sinistra – aggiunge – affinché la smetta di lanciare in continuazione delle iniziative che, invece di creare beneficio ai meno abbienti, sono controproducenti e avrebbero per conseguenza il progressivo smantellamento dell’economia svizzera, delocalizzazione o chiusura di aziende e relativa perdita di posti di lavoro».

PS: «La maggioranza della popolazione ha oggi rifiutato di tassare equamente i redditi da capitale. Tuttavia, l'iniziativa 99% ha sensibilizzato la popolazione sulle inaccettabili e le crescenti disuguaglianze della ridistribuzione della ricchezza. L’imponente e costosa campagna delle associazioni imprenditoriali ha diffuso timori presso l'elettorato: usando le PMI come pretesto per difendere i privilegi fiscali dei super-ricchi. Questa strategia è ipocrita e iniqua, ma purtroppo ha raggiunto il suo obiettivo. Continueremo ad opporci alle ingiuste politiche fiscali della destra, il cui unico obiettivo è quello di abbassare le tasse per le grandi aziende e per i più ricchi. Il costo di tutto ciò è sostenuto dalle persone a basso e medio reddito, sia attraverso aumenti delle tasse che tagli ai servizi pubblici. Un esempio di ciò è l’attuale l’abolizione della tassa di bollo, che combattiamo con un referendum».

Matrimonio per tutti - «Con il convincente SI al “matrimonio per tutti”, la Svizzera lancia un segnale chiaro affinché tutte le coppie abbiano gli stessi diritti e gli stessi doveri, siano esse eterosessuali o omosessuali». Per il PLRT, l’apertura al matrimonio per le coppie dello stesso sesso rappresenta «un passo avanti importante e atteso da tempo».

Per quanto riguarda il "Matrimonio per tutti" il PPD prende atto del risultato scaturito dalle urne. «Occorrerà prestare attenzione affinché tale modifica legislativa non porti a nuove richieste per quanto concerne la medicina riproduttiva. Permettendo alle coppie lesbiche di accedere alla donazione di sperma, potrebbe far seguito la richiesta di accedere a una maternità surrogata per le coppie omosessuali di sesso maschile».

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L'UDC: «In nome di un fasullo concetto di "amore che non deve avere ostacoli", l’egoistico interesse delle coppie gay ha prevalso sull’interesse del bambino a crescere con un padre e una madre. Con la decisione odierna, nel caso di coppie lesbiche, il termine "padre" sarà abolito a favore di un anonimo "donatore di sperma"».

PS: «Questo è un giorno storico per l'uguaglianza in Svizzera. Con questo risultato chiaro, la popolazione svizzera ha accordato finalmente alle coppie omosessuali i diritti di base, attesi da tempo, senza creare nessuna divisione tra i centri urbani e le campagne. Anche la protezione dei bambini è stata notevolmente migliorata. Il PS è soddisfatto che la legge rifletta ora la nostra società diversificata, in cui numerose coppie dello stesso sesso si amano e crescono dei bambini. La dura campagna degli oppositori ha mostrato quanto gli atteggiamenti omofobi siano ancora profondamente ancorati in certi ambienti sociali. Ora che l'uguaglianza matrimoniale sta finalmente diventando una realtà, chiederemo ulteriori misure per una società senza discriminazioni».

Referendum obbligatorio - Il PLRT si è opposto fin dal principio all’introduzione in Ticino dello strumento del referendum finanziario obbligatorio nella Costituzione cantonale. «Di fronte alla volontà popolare, che ha sostenuto il controprogetto, come PLRT vigileremo affinché l’applicazione di questo strumento non diventi un ostacolo allo sviluppo del nostro Cantone, tenendo comunque presente la necessità di investimenti e di equilibrio per le finanze pubbliche, nonché la promozione di progetti in tutte le regioni del Cantone, anche quelle meno popolose».

La Lega dei Ticinesi accoglie con grande favore l’approvazione del Referendum finanziario obbligatorio (RFO). «Il Ticino si dota così di uno strumento collaudato, che già esiste in varie forme in 18 Cantoni. I Cantoni che conoscono il RFO non sono né paralizzati, né retrogradi. Ed i loro cittadini non sono chiamati ossessivamente alle urne. Per contro, le finanze di questi Cantoni sono messe meglio di quelle ticinesi. In Ticino la spesa pubblica è ormai fuori controllo. I ticinesi avranno quindi la possibilità di decidere sulle nuove spese del Cantone».

In merito all’iniziativa popolare “Basta tasse e basta spese, che i cittadini possano votare su certe spese cantonali” e al controprogetto del Gran Consiglio il PPD prende atto del risultato ottenuto. «L’augurio è che lo strumento del referendum finanziario obbligatorio indiretto sia di stimolo a Consiglio di Stato e Gran Consiglio a promuovere e approvare investimenti largamente condivisi che evitino inutili contrapposizioni regionali».

L'UDC: «L’iniziativa era nata da un input del capogruppo UDC in Gran Consiglio, Sergio Morisoli, il controprogetto era un compromesso uscito dal Gran Consiglio, reso possibile soprattutto dal grande lavoro di mediazione svolto nella Commissione parlamentare dalla nostra deputata Lara Filippini. Per l’UDC era quindi importante che passasse una delle due proposte, al fine di sancire l’introduzione di questo efficace mezzo per il contenimento della spesa pubblica che, agitando lo spettro della votazione popolare, indurrà governo e parlamento a una maggiore attenzione prima di spendere il denaro pubblico». 

PS: «Siamo soddisfatti per la bocciatura dell'iniziativa per lo strumento del referendum finanziario obbligatorio, che anche avrebbe tolto dignità e legittimità al Parlamento. Il controprogetto approvato è il male minore, ma resta comunque uno strumento sbagliato».

Pigioni abusive - Per il PLRT, «Oltre a rappresentare un’inutile ingerenza nei rapporti contrattuali tra le parti interessate, l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione avrebbe costituito un ennesimo aggravio burocratico ingiustificato. In questo senso il NO popolare alla proposta del PS è da accogliere positivamente. Anche perché in Ticino non viviamo di certo una penuria di abitazioni disponibili, anzi. E questa concorrenza contribuisce a regolare (anche verso il basso) le pigioni».

Il PPD prende atto con soddisfazione del risultato ottenuto per quanto riguarda l’iniziativa popolare “No alle pigioni abusive, Sì alla trasparenza: per l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione”. «Oltre ad aumentare gli oneri amministrativi e burocratici, il formulario di inizio locazione avrebbe agito da disincentivo nel rinnovo del parco immobiliare, il tutto senza portare un reale beneficio agli inquilini, sui quali probabilmente sarebbero ricaduti anche i costi della misura».

L’UDC si rallegra del netto rifiuto popolare dell’iniziativa "NO alle pigioni abusive" che – sottolinea - «celato dietro un titolo allettante proponeva di fatto un inutile aumento della burocrazia e un’ulteriore ingerenza dello Stato nel libero mercato dell’alloggio».

PS: «Grande la nostra delusione per la bocciatura dell’iniziativa popolare "NO alle pigioni abusive". Il formulario, in vigore in numerosi cantoni avrebbe portato più trasparenza nei contratti di locazione».

Legittima difesa - Per il PLRT, la ripetizione del voto sull’iniziativa popolare sulla legittima difesa ha portato le cittadine e i cittadini ad accettare il testo, che «solleva certamente temi ed episodi molto delicati». Da tenere sotto stretta osservazione nell’applicazione della legge, secondo il PLRT, dovranno ora essere «i possibili scenari di abuso del concetto stesso di legittima difesa, affinché non si scivoli verso una pericolosa tendenza alla “giustizia fai da te”».

La Lega dei Ticinesi è molto soddisfatta per l’approvazione dell’iniziativa a sostegno della legittima difesa. «Il Sì popolare è giunto malgrado l’informazione governativa a dir poco tendenziosa e l’ostruzionismo dei media e dei partiti, che ha impedito il dibattito sulla proposta. La novità approvata è forse modesta all’atto pratico, del resto il margine concesso dal diritto cantonale è assai limitato. Il gesto politico di sostegno alle vittime di un’aggressione è comunque importante. La Lega continuerà a battersi anche a livello federale per un fattivo potenziamento del diritto alla legittima difesa; in particolare di quella di chi è stato aggredito nella propria abitazione da delinquenti senza scrupoli».

Per quanto riguarda l’iniziativa popolare “Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa”, il PPD conclude: «L’augurio è che l’introduzione della nuova misura non agisca da incentivo a farsi giustizia da sé, avocando il diritto della legittima difesa quale azione concessa dalla legge, forte del previsto rimborso per chi dimostra in sede giudiziaria di aver agito, appunto, per legittima difesa».

UDC: «L’accettazione dell’iniziativa del Guastafeste sulla legittima difesa, ha posto rimedio all’agire scorretto del Consiglio di Stato che, in occasione della prima votazione, aveva diffuso pareri errati e fuorvianti, influenzando così il voto popolare. Un complimento va a Giorgio Ghiringhelli che, con la tenacia che lo distingue aveva interposto – vincendolo – un ricorso al Tribunale federale, obbligando il governo a indire una seconda votazione. Grazie a questa iniziativa, in futuro chi subirà (e sarà prosciolto) un processo per essersi legittimamente difeso da aggressioni, si vedrà rimborsate dallo Stato le spese del patrocinio da parte di un avvocato di sua scelta».

Il PS esprime infine «delusione» anche per l’accettazione dell'iniziativa sulla legittima difesa, che definisce «pericolosa». 

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