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CANTONEI ticinesi sono rimasti generosi

08.09.21 - 06:00
Le ong della Svizzera italiana hanno retto il colpo del Covid. Grazie a una solidarietà «inaspettata»
tipress
I ticinesi sono rimasti generosi
Le ong della Svizzera italiana hanno retto il colpo del Covid. Grazie a una solidarietà «inaspettata»

LUGANO - La pandemia ha spinto molti a stringere la cinghia. Ma anche a mettersi la proverbiale mano sul cuore. Nel 2020 le organizzazioni no profit in Svizzera hanno registrato un sorprendente aumento di donazioni: più 10 per cento, oltre 1 miliardo di franchi secondo un'indagine Zewo.

Anche in Ticino la generosità non è andata in lockdown: «Abbiamo visto una grande solidarietà da parte di enti pubblici e privati sul territorio» spiega Marianne Villaret della federazione Fosit, che riunisce una sessantina di ong della Svizzera italiana.

Le donazioni «sono rimaste stabili contro ogni previsione» conferma Silvia Laffranchini-Pittet dell'associazione Kam For Sud, che ha aperto un secondo negozio a Lugano dopo quello di Locarno, proprio nel mezzo della seconda ondata. «Le chiusure forzate hanno inciso sul bilancio, ma sono state compensate da una generosità inaspettata da parte della gente. Sia nel nuovo negozio che tramite donazioni volontarie e dirette abbiamo incassato un sostegno notevole».

Anche per Avaid (attiva in Kenya e Brasile) i conti annuali si sono chiusi «meglio del previsto con un leggerissimo calo» spiega la segretaria Maria Teresa Gatti. L'associazione si finanzia per il 90 per cento tramite donazioni dirette e adozioni a distanza. «Temevamo un calo di solidarietà, invece siamo stati piacevolmente sorpresi. I nostri sostenitori sono persone tendenzialmente attente ai più deboli, e anche durante l'emergenza hanno pensato anzitutto a loro». I donatori abituali «ci hanno contattati numerosi, per rendersi disponibili a donare di più». 

Per quanto riguarda i progetti realizzati, le ong si sono concentrate «maggiormente sugli aiuti d'urgenza legati al settore sanitario» osserva Villaret. «Nonostante l'interruzione delle attività abituali, i finanziatori istituzionali hanno mostrato generalmente sensibilità e hanno confermato i budget, permettendo di portare un soccorso d'urgenza in zone del mondo duramente colpite dalla pandemia». 

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