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CANTONEImpianti di risalita, bene per Ticino e Grigioni

12.08.21 - 11:38
La stagione non decolla invece, complice il maltempo, nel resto del Paese.
tipress
Fonte ats
Impianti di risalita, bene per Ticino e Grigioni
La stagione non decolla invece, complice il maltempo, nel resto del Paese.
In Ticino gli ingressi aumentano del 18%, ma i proventi ancora di più, del 26%, segno che i prezzi sono aumentati.

LUGANO - Non decolla la stagione estiva per le società che gestiscono gli impianti di risalita: la meteo fredda e piovosa ha tagliato le gambe a un settore che già soffriva per la mancanza di ospiti stranieri. Solo Ticino e Grigioni mostrano una tendenza positiva.

Stando ai dati diffusi oggi dall'associazione di categoria Funivie svizzere nel periodo maggio-luglio i primi ingressi negli impianti risultano in calo del 37% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre il fatturato è sceso del 33%. Il confronto viene effettuato con due anni or sono perché nel 2020 gli impianti erano rimasti chiusi sino a inizio giugno.

Le differenze regionali sono peraltro notevoli. I Grigioni segnano +31% nell'affluenza e +16% per i ricavi. In Ticino gli ingressi aumentano del 18%, ma i proventi ancora di più, del 26%, segno che i prezzi sono aumentati. Sono per contro particolarmente colpiti dall'assenza della clientela proveniente da oltremare la Svizzera centrale (-59% e -76%) e l'Oberland bernese (-65% e 46%).

Anche se per la maggior parte delle destinazioni turistiche la stagione invernale rimane quella più importante (74% del fatturato annuale dei gestori di impianti) l'attività estiva è aumentata in modo massiccio: la quota dei ricavi è passata dal 13% al 26% negli ultimi dieci anni. Molte imprese stanno inoltre rispondendo alla continua tendenza verso il turismo estivo con offerte e attività aggiuntive.

Secondo Funivie svizzere visto il perdurare della crisi pandemica continua a non essere garantita la redditività degli impianti di risalita: strutture che svolgono una funzione di servizio pubblico turistico. Senza di esse - argomenta l'associazione - le regioni di montagna si troverebbero quest'anno ad affrontare enormi problemi economici. Viene perciò ritenuto necessario il sostegno pubblico a un segmento considerato di rilevanza sistemica.
 
 

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