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CANTONEAsili chiusi? Il calo nascite non si fa (ancora) sentire

30.06.21 - 06:00
I numeri delle SI indicano una certa stabilità, anche se il problema in alcune regioni più periferiche esiste
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Asili chiusi? Il calo nascite non si fa (ancora) sentire
I numeri delle SI indicano una certa stabilità, anche se il problema in alcune regioni più periferiche esiste
Rezio Sisini, capo della Sezione delle scuole comunali del DECS: «Una soluzione è quella di costituire istituti scolastici unici che comprendono diverse sedi diffuse sul territorio. Questo attraverso l'accordo tra Comuni limitrofi»

BELLINZONA - In Ticino si svuotano le culle, ma non gli asili. I 2506 nati del 2020 confermano che ormai si è ben lontani dalle nascite che tra il 2010 e il 2015 sfioravano regolarmente le tremila unità. Quanto e come questo calo impatti sul sistema scolastico è discussione ancora aperta. Di recente c’è stata notizia di due scuole dell'infanzia (SI) a rischio in Valle Onsernone e Lavizzara, mentre nel quartiere del Bertaccio a Lugano è stata invece lanciata una petizione contro la chiusura di una delle due sezioni di SI.

Tutti i numeri - Sarebbe tuttavia sbagliato concludere che siamo alla vigilia di chiusure in serie. «La tendenza - afferma Rezio Sisini, capo della Sezione delle scuole comunali presso il DECS - è a una certa stabilità». Nell’anno scolastico che si è appena chiuso le 419 sezioni di SI operative in Ticino hanno accolto 8.072 allievi. Una sezione in meno rispetto alle 420 dell’anno scolastico 2019-20, ma 419 erano anche nel 2018/19. Numeri costanti si trovano anche nelle Scuole elementari con 820 sezioni per 14.652 allievi (a.s. 2018/19); 813 sezioni per 14.398 allievi (2019/20) e 825 sezioni per 14.434 allievi (2020/21).

Uno sguardo a settembre - Una stabilità che per le scuole dell’infanzia, complessivamente, sarà mantenuta anche con la riapertura a settembre: «Per il prossimo anno si prevede la soppressione di quattro sezioni di SI e la costituzione di due nuove sezioni (saldo negativo di due)». Secondo Sisini si tratta di «fluttuazioni normali che abbiamo tutti gli anni. Può succedere che sezioni vengano chiuse per un anno o due, poi si riaprono. Diversa la situazione per quelle regioni dove c’è una costante diminuzione del numero di allievi che è abbondantemente sotto il minimo stabilito dalla legge (13 allievi)».

Le soluzioni allo studio - Per ovviare al calo d'iscritti che può presentarsi soprattutto nelle zone più discoste dai centri non esistono ricette magiche. Anche se asili e scuole elementari sono comunali, le soluzioni impegnano il Cantone: «Durante gli anni sono stati sviluppati diversi progetti per permettere ai bambini di operare in situazioni pedagogico-didattiche adatte all’apprendimento; sono soluzioni temporanee in quanto i progetti sono legati al numero e alla tipologia di allievi. Un soluzione preconizzata dal Cantone è quella di costituire istituti scolastici unici che comprendono diverse sedi diffuse sul territorio e che possono essere frequentate da tutti gli allievi del comprensorio scolastico; questo attraverso l’accordo tra i Comuni limitrofi».

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