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CANTONE / SVIZZERAI danni del maltempo? Soprattutto in Ticino e a Lucerna

16.06.21 - 14:36
Il 2020 rientra fra i dieci anni con meno danni. I costi complessivi aumentano a quaranta milioni di franchi
Dipartimento del territorio
Il 7 ottobre a Camedo si sono staccati circa 2'000 metri cubi di rocca e terra che hanno bloccato la strada delle Centovalli.
Il 7 ottobre a Camedo si sono staccati circa 2'000 metri cubi di rocca e terra che hanno bloccato la strada delle Centovalli.
I danni del maltempo? Soprattutto in Ticino e a Lucerna
Il 2020 rientra fra i dieci anni con meno danni. I costi complessivi aumentano a quaranta milioni di franchi

BERNA - È da quarantanove anni che in Svizzera si raccolgono dati sui danni dovuti a piene, colate detritiche, slittamenti e processi di crollo. E il 2020 rientra fra i dieci anni in cui ne sono stati registrati meno. Dei complessivi quaranta milioni di franchi di danni, l'82% è dovuto a piene, ruscellamenti superficiali e colate detritiche. I danni riconducibili a slittamenti (10%) e processi di crollo (8%) sono stati relativamente pochi, ma la loro percentuale sul totale dei costi dello scorso anno è stata tuttavia superiore alla media, come fa sapere oggi l'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL).

Ma come si spiega un totale dei danni più basso del solito? Da un lato, spiega ancora il WSL, visti i lunghi periodi di siccità ci sono stati pochi danni dovuti alle condizioni meteorologiche, dall’altro le misure tecniche e organizzative contro i pericoli naturali hanno dimostrato la propria efficacia impedendo o perlomeno limitando i danni.

La metà dei danni in sei giorni - La maggior parte dei costi (e si parla di oltre la metà) è stata causata da piene dovute a temporali o piogge persistenti durante i mesi estivi, che hanno interessato ripetutamente in particolare la regione di Lucerna e il Ticino.

Per quanto riguarda il Ticino, si parla di due eventi in particolare. Il 7 giugno, soprattutto nel distretto di Lugano le precipitazioni temporalesche hanno causato allagamenti di cantine e strade. Molto maggiori sono poi state le conseguenze delle abbondanti precipitazioni del 28 agosto in Ticino e nelle regioni confinanti dei Grigioni, che hanno dato origine a inondazioni, slittamenti e cadute di sassi.  A Bissone e Gambarogno è stato necessario evacuare diverse case. In molti luoghi ci sono state interruzioni e limitazioni della circolazione stradale e ferroviaria, dozzine di persone sono inoltre rimaste isolate.

Nell’area di Lucerna, i violenti temporali del 26 giugno e dei primi due giorni di luglio hanno prodotto danni notevoli, generalmente causati da inondazioni dovute al ruscellamento superficiale. Le masse d’acqua hanno inondato cantine, garage sotterranei e sottopassaggi. Nella città di Lucerna, gli appartamenti di una casa plurifamiliare nel quartiere di Würzenbach sono stati devastati dai flutti del Gerlisbergbach e ci sono state interruzioni del traffico a causa delle strade allagate. Notevoli sono stati i danni anche a Ruswil, dove diversi torrenti hanno rotto gli argini.

Piogge da record, ma pochi danni - Le misure di protezione adottate nel nostro paese e la preparazione delle forze d'intervento si sono mostrate particolarmente efficaci lo scorso autunno, quando sul paese si è abbattuto il ciclone Brigitte con piogge da record. I danni sono infatti stati limitati.

Nel Canton Uri, per esempio, l’autostrada è stata chiusa, e tra Attinghausen e Flüelen il fiume alluvionale Reuss è stato convogliato sulla A2 tramite lo scaricatore di piena. In questo modo è stato possibile risparmiare alla regione alluvioni su vasta scala. A Diesbach e Bettschwanden (GL) il rapido intervento dei pompieri ha impedito che le masse di detriti del Diesbach in piena travolgessero i paesi. Anche a Locarno tutti erano preparati e l’area nelle vicinanze del lago è stata evacuata già il giorno prima delle inondazioni.

Un decesso - In ottobre, a Finhaut (VS) una persona ha perso la vita perché la sua auto è stata colpita dalla caduta di massi. Per quanto riguarda il 2020 si è trattato dell’unico decesso causato dai processi presi in considerazione.

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