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CANTONELa coda dei "senza tampone" si allunga verso l'Italia

09.06.21 - 07:00
In aumento «sostanziale» il traffico nel weekend. Soddisfatti i commercianti oltre confine, meno i ticinesi
tipress
La coda tornerà ai livelli pre-Covid?
La coda tornerà ai livelli pre-Covid?
La coda dei "senza tampone" si allunga verso l'Italia
In aumento «sostanziale» il traffico nel weekend. Soddisfatti i commercianti oltre confine, meno i ticinesi
La Confcommercio di Luino: «Pienone in supermercati e ristoranti, finalmente». Lucibello (Disti): «Qualcosa si è mosso, ma siamo fiduciosi di trattenere i consumatori nel mercato locale».

MAGLIASO - La macelleria Rupper di Magliaso è un avamposto nella "guerra" della spesa di confine. L'ultima prima della dogana di Ponte Tresa: dopo, più niente per quattro chilometri. «Siamo a un tiro di schioppo dal confine e teniamo duro» scherza il proprietario Roberto Amstutz, che come pochi ha il termometro della mobilità tra Ticino e Italia, delle ordinanze di Roma e di Berna.

Macellerie preoccupate - Negli ultimi quattro giorni, infallibilmente, la cassa di Amstutz ha registrato un'oscillazione negativa. Dopo la decisione del Ministero della Salute italiano di revocare l'obbligo di tampone in ingresso, per i residenti entro 60 km dalla fascia di confine, i clienti «hanno iniziato effettivamente a diminuire» osserva il macellaio. «Speriamo che la tendenza rimanga contenuta». 

«Aumento sostanziale» dei passaggi in dogana - Anche la grande distribuzione in Ticino ha accusato il contraccolpo, da venerdì: un effetto «ancora limitato» assicura il portavoce della Disti Enzo Lucibello. «La grande fuga che magari in Italia si aspettavano, non mi sembra ci sia ancora stata». Da zero - o quasi - l'aumento è comunque significativo: i passaggi in dogana sono cresciuti in modo «sostanziale» durante il weekend, nessuna variazione invece nei giorni infrasettimanali, fanno sapere dall'Amministrazione delle dogane (Afd). 

A Luino si festeggia - Da oltre confine ecco levarsi, quindi, l'esultanza della concorrenza: i visitatori «sono stati tanti e benvenuti» spiega Franco Vitella, presidente dell'Associazione dei commercianti di Luino (Confcommercio). La deroga accordata da Roma «è comunque un compromesso» rispetto alla richiesta avanzata dalle regioni di frontiera. Il limite dei 60 km in particolare, è stato giudicato «inopportuno e discriminatorio» anche dal Consiglio di Stato ticinese.

Pienone in ristoranti e supermercati - I controlli da parte italiana, però, «sono stati per fortuna poco fiscali finora» afferma Vitella. Tirando le somme, la maggiore affluenza «si è vista soprattutto nel comparto alimentare e della ristorazione» conclude. «Meno in quello dell'abbigliamento, ma speriamo nei prossimi weekend». 

La coda alimentare - Che il comparto alimentare - carni in primis - sia il tallone d'Achille della distribuzione in Ticino, del resto, non è una novità: con la pandemia, l'auspicio dell'associazione di categoria è «di essere riusciti a trattenere una parte della clientela lavorando sui prezzi e sulla qualità» sottolinea Lucibello. «Anche in occasione dell'ultimo lockdown abbiamo notato una maggiore tendenza a prediligere il mercato locale. Guardiamo avanti con fiducia». Anche il macellaio Amstutz ci spera: «Tanti clienti me lo hanno detto: in Italia non torneremo. Ma c'è chi predica bene e razzola male. Vedremo se nei prossimi mesi la coda tornerà lunga come prima del virus». 

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