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MENDRISIOBattaglione di salvataggio 3: milizia, salvataggio e flessibilità

04.06.21 - 14:59
Cerimonia della resa della bandiera del battaglione di salvataggio 3
Esercito svizzero
I militari del battaglione di salvataggio 3 rimangono sull'attenti ascoltando le note dell'inno svizzero.
I militari del battaglione di salvataggio 3 rimangono sull'attenti ascoltando le note dell'inno svizzero.
Battaglione di salvataggio 3: milizia, salvataggio e flessibilità
Cerimonia della resa della bandiera del battaglione di salvataggio 3

MENDRISIO - Si è svolto mercoledì a Mendrisio la cerimonia della resa della bandiera del battaglione di salvataggio 3, sotto gli occhi delle autorità cantonali, comunali e militari, nonché di qualche curioso residente nel Magnifico Borgo. La cerimonia ha sancito la fine del corso di ripetizione 2021. Un corso ricco di novità: a partire dal nuovo comandante di battaglione, senza dimenticare la pandemia di coronavirus e un esercizio di battaglione in grande stile. 

L'ombra della pandemia - Dopo un anno di forzata inattività a causa della COVID-19, il battaglione di salvataggio 3 ha ripreso il lavoro nel corso di quello che si è dimostrato un corso di ripetizione molto particolare, svolto sotto rigide misure di protezione atte a contenere l’attuale pandemia. Al centro di questa sfida si è ritrovato il nuovo comandante: il tenente colonnello SMG Alberto Ceronetti. Supportato dal suo stato maggiore, è riuscito nella missione di organizzare un servizio continuato senza casi di coronavirus all’interno della truppa, introducendo severe misure di distanziamento sociale e di igiene accresciuta sia durante le esercitazioni sia negli accantonamenti. 

Sempre pronti all'impiego - Queste misure obbligate non hanno però impedito ai militari di svolgere il proprio compito. Dopo due anni dall’ultimo esercizio a livello di battaglione, questa settimana ha avuto luogo una vasta esercitazione della formazione. Tutto il battaglione ha simulato molteplici impieghi nei Grigioni sull’arco di tre giorni e due notti. Quattro gli impieghi principali. Nel primo scenario esercitato, una compagnia ha dovuto effettuare un servizio di guardia presso la centrale di soccorso del tunnel del San Bernardino da lunedì fino a mercoledì. Il compito era quello di impedire infiltrazioni e sabotaggi da parte di forze avverse, allenando così la capacità di autoprotezione dei militari di salvataggio. Nel secondo (lunedì), due compagnie hanno organizzato un trasposto d’acqua in parallelo a Felsberg su oltre un chilometro, per occuparsi in seguito (martedì) di un impiego lotta incendio in collaborazione con i pompieri civili a Domat-Ems. Infine, mercoledì mattina, una compagnia ha svolto un complicato trasporto d’acqua sul passo del San Bernardino, dove serviva un bacino idrico per alimentare il trasporto d'acqua di un elicottero militare.

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