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CANTONELa Scuola che verrà... secondo l'Udc

18.05.21 - 14:35
I democentristi presentano cinque decreti legislativi per rinnovare la scuola dell'obbligo
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La Scuola che verrà... secondo l'Udc
I democentristi presentano cinque decreti legislativi per rinnovare la scuola dell'obbligo

BELLINZONA - A due anni e mezzo dalla bocciatura popolare del referendum su la “Scuola che verrà”, respinta nel settembre 2018 dal 56.7% dei cittadini, l’UDC ha presentato oggi cinque decreti legislativi che, scrivono, «spianano la strada ad alcune riforme mirate e sostanziali».

«Dopo aver atteso lungamente e vanamente che il Governo presentasse un’alternativa al progetto SCV» specificano i democentristi, «riteniamo urgente ed opportuno presentare alcuni singoli decreti legislativi per modificare le leggi e di seguito i regolamenti e le direttive che reggono la scuola dell’obbigo ticinese». I cinque decreti, secondo quanto scrive l’Udc, mirano a promuovere quanto segue: «1. La centralità del rapporto docente-allievo; 2. una rete educativa integrata e complementare fatta di scuole, enti sportivi, culturali, sociali e club; 3. alcune nuove funzioni docenti e dirigenziali; 4. un’unità educativa nella diversità perseguendo un obiettivo comune grazie a percorsi diversi e metodi differenziati; 5. la pluralità di istituti, siano questi di scuole pubbliche statali o di scuole pubbliche private parificate; 6. nuove regole del gioco che fanno forza su valori e principi cardine della nostra cultura liberaldemocratica svizzera quali delega, libertà, responsabilità e feedback attivo».

Si tratta di una rotta che, continua l’UDC, «per noi contiene alcuni punti irrinunciabili. Il nostro scopo è quello di proporre una linea di rinnovamento della scuola ticinese rispettosa della volontà popolare e allo stesso tempo conforme alle necessità reali interne ed esterne al mondo scolastico, nonché adatta ad affrontare le sfide a cui i giovani saranno confrontati nei prossimi decenni». Significa, conclude il comunicato stampa, «riproporzionare le competenze scolastiche (troppo neglette) con le competenze sociali (troppo enfatizzate) sia in quantità che in qualità, inserite in un approccio più ampio incentrato su pochi principi ma fondamentali: 1. educare a competere (dare il massimo di sé); 2. educare alla solidarietà (dare il buono di sé); 3. educare all’eccellenza e alla bellezza (dare il meglio di sé); 4. educare all’identità (avere rispetto di sé)».

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