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CANTONEMattei attacca il Cantone: «Allevatori e contadini dimenticati»

18.04.21 - 20:45
Il co-presidente dell’Associazione per un territorio senza grandi predatori lancia l'allarme sulla presenza di lupi
Keystone/TiPress - foto d'archivio
Mattei attacca il Cantone: «Allevatori e contadini dimenticati»
Il co-presidente dell’Associazione per un territorio senza grandi predatori lancia l'allarme sulla presenza di lupi

LAVIZZARA - L'ultima volta che se n'è ufficialmente parlato era inizio gennaio. Un lupo era stato ripreso con il cellulare nei pressi dell'inceneritore di Giubiasco. Forse si trattava dello stesso avvistato qualche settimana prima sul Piano di Magadino. L’Ufficio della caccia e della pesca (UCP) aveva assicurato di continuare a monitorare con attenzione la situazione. Ma per Germano Mattei le cose non stanno proprio così. «In Vallemaggia diverse persone segnalano la presenza di lupi. A fine marzo nelle vicinanze del Grotto Pozasc a Peccia sembra che i guardacaccia abbiano trovato dello sterco di lupo - scrive il co-presidente dell’Associazione per un territorio senza grandi predatori -. Segnalati pure movimenti di guardiacaccia in Val di Campo Vallemaggia e nella vicina Valle di Vergeletto».

Ma Mattei si dice preoccupato soprattutto «per la presenza di almeno quattro lupi, di cui uno sarebbe stato munito di radiocollare». Una situazione che allarma gli allevatori, colpiti pure da «sgomento e irritazione». Tanto che uno di loro, che solitamente porta le pecore sull’Alpe di Pian Crösch sopra Niva, avrebbe deciso di rinunciare ad andare sull’alpe.

Il co-presidente dell’Associazione per un territorio senza grandi predatori punta il dito contro il Cantone, colpevole di non avere trasmesso «nessuna comunicazione né informazione» e di un «atteggiamento intollerabile e irrispettoso nei confronti degli allevatori e dei contadini», oltre che di «omertà». Infine, l'appello: «In questi giorni il bestiame comincia a essere liberato dalle stalle e tra poco vi sarà la salita sui monti. Tutti gli addetti al primario si chiedono cosa fare, una situazione tristemente imbarazzante».

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