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CANTONE«Io, giovane e sano, ho potuto vaccinarmi»

06.04.21 - 08:05
Una testimonianza critica la gestione del vaccino in esubero: «Perché non prevedere una lista di riservisti?».
20min/Marco Zangger
«Io, giovane e sano, ho potuto vaccinarmi»
Una testimonianza critica la gestione del vaccino in esubero: «Perché non prevedere una lista di riservisti?».
La replica dell'Ufficio del Farmacista cantonale: «È talvolta capitato che le dosi residue sono state attribuite a chi lavora nel centro proprio per evitare qualsiasi forma di spreco». Ma di regola, «gli esuberi di fine giornata vanno assegnati alla categoria con priorità successiva»

BELLINZONA - «Un tardo pomeriggio mi ha chiamato un amico, che lavora in uno dei centri cantonali, e mi ha chiesto se volevo farlo? Cosa, gli ho risposto. Il Moderna. Oggi sono un giovane sano e protetto dal Covid. Ma ho qualche rimorso di coscienza». È la testimonianza, verificata, che è giunta a Tio/20Minuti. 

Gli "avanzi" di giornata - Un racconto, quello di questo ventenne, che tocca direttamente la gestione delle dosi di Pfizer o Moderna che avanzano nei centri vaccinali preposti alla fine della giornata. All’inizio, si ricorderà, creò discussione la vaccinazione “impropria” dei vertici di una casa anziani. Ma poco finora si è parlato di non aventi diritto vaccinati presso i centri ufficiali del Cantone.

«Numero esiguo di dosi» - L’Ufficio del farmacista cantonale (Ufc) spiega che esistono delle direttive specifiche sin qui adottate: «Il protocollo - evidenzia l’autorità sanitaria - ha permesso di evitare sprechi e di mettere in atto una gestione efficiente di questo prezioso prodotto». Si tratterebbe comunque di «un numero esiguo di dosi, in quanto la pianificazione è stata stabilita in modo da evitare dosi in esubero a fine giornata».

Vanno usate sul posto - I vaccini disponibili in Svizzera, sottolinea lo stesso Ufc, hanno modalità di conservazione e manipolazione specifiche: «Una volta aperto il flacone, occorre preparare le singole dosi e utilizzare il prodotto nel giro di 6 ore». Inoltre, «è bene ricordare che in questa forma il prodotto non è più trasportabile e deve quindi essere usato sul posto».

La gestione degli esuberi - Ma sul posto, o meglio nei centri vaccinali cantonali, come sono stati sin qui gestiti gli esuberi dovuti all’imprevisto, «ad esempio, se una persona non si presenta all’appuntamento o se non può essere vaccinata a causa di una controindicazione o ancora se viene persa una dose a causa di una manipolazione errata e perciò bisogna aprire una fiala supplementare»? Sin dall’inizio, spiega l’Ufc, «le dosi in esubero vengono assegnate per definizione a persone che non rientrano nelle fasce previste, per il semplice motivo che chi ha già accesso alla vaccinazione si iscrive e ottiene l’appuntamento per via normale»

Modalità a scalare - Le indicazioni dell’Ufc sono che «gli esuberi vanno assegnati alla categoria con priorità successiva». Nel concreto: «Mentre si stavano vaccinando gli over 85, le dosi in esubero sono state assegnate a over 80 residenti nelle vicinanze dei centri e per analogia, nella fascia degli over 80 si è fatto lo stesso con gli over 75». A seguire si è fatto capo alla lista dei malati cronici ad altro rischio e ora, che si stanno vaccinando gli over 65, se una dose avanza va agli operatori sanitari, che sono la prossima fascia.

Talvolta è successo - Ma come si è arrivati a vaccinare anche dei giovani? «È talvolta capitato - spiega l’Ufc - soprattutto quando si trattava di categorie poco mobili, come i grandi anziani e i malati a rischio elevato, che non si sia riusciti a trovare persone a sufficienza. In queste situazioni le dosi residue sono state attribuite a chi lavora nel centro proprio per evitare qualsiasi forma di spreco. La decisione concreta compete, in ultima analisi, al medico responsabile del centro di vaccinazione». Queste le direttive. 

Nel cestino? L'indicazione non è questa - «A fine giornata - è la testimonianza raccolta di un’altra persona, che lavora in uno di questi centri - avanzavano regolarmente 2-3 dosi, talvolta di più. Per non buttarle via, sono state vaccinate, a mio parere in modo improprio, persone impiegate lì, ma talvolta anche i loro parenti o amici. Ho inoltre visto con i miei occhi finire delle dosi nel cestino perché i dipendenti non erano disposti a vaccinarsi. Lo trovo veramente triste. Poteva essere stilata per tempo una lista di persone a rischio. Di riservisti selezionati». Abbiamo chiesto all’Ufc quanti dosi eccedenti sono state buttate: «L’indicazione data - questa la risposta - è di non eliminare nessuna dose».

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