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MENDRISIODue architetti parigini premiati a Mendrisio

01.04.21 - 14:56
Lo studio di architettura "Bruther" riceverà questa sera lo Swiss Architectural Award 2020.
USI - Foto di Filip Dujardin
Il Centro culturale e sportivo di Saint-Blaise a Parigi.
Il Centro culturale e sportivo di Saint-Blaise a Parigi.
Fonte ats
Due architetti parigini premiati a Mendrisio
Lo studio di architettura "Bruther" riceverà questa sera lo Swiss Architectural Award 2020.
Uno dei progetti del duo riguarda il Centro culturale e sportivo Saint-Blaise di Parigi. Un membro della giuria: «Questo edificio incarna a possibilità dell'architettura di svolgere un ruolo positivo come catalizzatore sociale nella riabilitazione delle zone critiche urbane».

MENDRISIO - Edifici che contribuiscono alla formazione dell'identità in luoghi nuovi e mutevoli: così il membro della giuria Dieter Dietz a proposito del lavoro dello studio di architettura parigino "Bruther", che oggi riceve a Mendrisio lo Swiss Architectural Award 2020.

"Bruther" è lo studio creato a Parigi nel 2007 dagli architetti Stéphanie Bru e Alexandre Theriot. «I nostri progetti - affermano gli architetti sul sito del premio - suggeriscono un delicato equilibrio tra strategia e forma, rigore e libertà, specificità e genericità, immediatezza e istanza evolutiva».

La cerimonia di premiazione si tiene oggi a partire dalle 19.00 all'Auditorio del Teatro dell'architettura di Mendrisio e sarà trasmessa in diretta streaming su www.arc.usci.ch. Sarà contemporaneamente inaugurata anche una mostra con i lavori di tutti i 33 candidati al premio, provenienti da 19 Paesi, che potrà essere visitata fino al prossimo 24 dicembre.

In un colloquio con Keystone-ATS, il membro della giuria Dieter Dietz, che insegna Architectural Design al Politecnico federale di Losanna (EPFL) dichiara a proposito dello studio Bruther: «I suoi progetti sono costruzioni innovative in termini di programma, struttura e spazio - opere aperte nella loro interpretabilità e precise nella loro articolazione architettonica».

«Catalizzatore sociale» - Uno dei progetti presentati da Bruther per l'Architectural Award 2020 è il Centro culturale e sportivo per il quartiere di Saint-Blaise a Parigi. L'edificio colpisce per un mix di vetro e cemento; la struttura è attraversata da numerose diagonali: qui, gli architetti di Bruther giocano virtuosamente con il calcestruzzo, che si presenta come delle "travi" inclinate in legno e sembra al tempo stesso dividere l'edificio e tenerlo insieme.

Secondo Dieter Dietz, questo edificio incarna «la possibilità dell'architettura di svolgere un ruolo positivo come catalizzatore sociale nella riabilitazione delle zone critiche urbane».

Per l'esperto di design architettonico una grande prestazione dei due architetti è la loro capacità di concentrarsi non sulla forma ma su «una moltitudine di preoccupazioni sociali e spaziali». Preoccupazioni rese comprensibili attraverso un linguaggio forte, che contribuisce alla formazione dell'identità di luoghi nuovi e mutevoli, riassume Dietz.

Pluri-premiato - Lo studio d'architettura Bruther ha già vinto il Prix de l'Équerre d'argent 2016 (per il New Generation Research Center, Caen), il Gold Award, Best Architects Awards 2016 (per il Centro Culturale e Sportivo Saint-Blaise, Parigi) ed è stato nominato nel 2015 all’European Union Prize for Contemporary Architecture – Mies van der Rohe Award (sempre per il Centro Culturale e Sportivo Saint-Blaise, Parigi).

Cos'è lo Swiss Architectural Award? - Il premio, giunto alla sua settima edizione, viene assegnato ogni due anni. Dotato di 100'000 franchi, è finanziato dal 2007 dalla Banca del Gottardo di Lugano e dal 2019 è promosso dalla Fondazione Teatro dell'architettura di Mendrisio. La giuria è presieduta dall'architetto Mario Botta, già direttore dell'Accademia di Architettura dell'Università della Svizzera italiana (USI). Vi fanno inoltre parte rappresentanti delle altre due università di architettura svizzere: il Politecnico di Zurigo e quello di Losanna. Il premio intende promuovere «un'architettura attenta alle questioni etiche, estetiche ed ecologiche contemporanee» ed è riservato ad architetti che non hanno più di 50 anni ed hanno completato almeno tre opere significative.

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