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CANTONE«Il Ticino è tutto nostro»

24.03.21 - 00:08
Nessun turista straniero - o quasi - per Pasqua: ma il Blick vede il bicchiere mezzo pieno
tipress
Turisti sul lungolago di Ascona
Turisti sul lungolago di Ascona
«Il Ticino è tutto nostro»
Nessun turista straniero - o quasi - per Pasqua: ma il Blick vede il bicchiere mezzo pieno
I turisti svizzeri si preparano a "invadere" la Sonnenstube, senza concorrenti tedeschi o francesi. Simone Patelli: «Buone notizie. Ma il turismo non sono solo gli alberghi. C'è frustrazione»

LOCARNO - "Das Tessin gehört uns", «il Ticino è tutto nostro». Il titolo campeggia sull'edizione online del Blick, con un tono tra il faceto e il baldanzoso, e una foto di Angela Merkel amareggiata sullo sfondo del lungolago di Ascona. 

Il messaggio è chiaro: i turisti tedeschi, a seguito del lockdown pasquale deciso dalle Cancelliera, lasceranno il campo libero ai confederati. Il Ministero degli esteri tedesco ha invitato espressamente i propri cittadini a non recarsi in Svizzera per le vacanze di Pasqua. E nella Svizzera tedesca guardano il bicchiere mezzo pieno. In un sondaggio condotto dal quotidiano, gli albergatori - per lo più ticinesi - hanno confermato che quasi tutte le prenotazioni finora arrivano da ospiti svizzeri.

Considerato il periodo di crisi, i numeri sono più che buoni: oltre il 50 per cento dei letti sono già prenotati, ha raccontato oggi a tio.ch/20 minuti il portavoce di Hotelleriesuisse Lorenzo Pianezzi. A Lugano e Locarno si registra già quasi il «tutto esaurito». 

E se il Blick festeggia, anche Ticino Turismo è di buon umore. «Non possiamo che essere soddisfatti di poter supplire alla mancanza di ospiti stranieri con il turismo indigeno» commenta il direttore dell'agenzia turistica Simone Patelli. «Saremo ben contenti di accogliere i turisti confederati, sempre nel rispetto delle norme sanitarie e di distanziamento». 

Ovviamente, auspica Patelli, la speranza è di «potere accogliere presto a braccia aperte i turisti dai paesi confinanti». Senza dimenticare il disagio della ristorazione. «La chiusura dei ristoranti e delle terrazze fa male, perché il turismo non è fatto solo dagli alberghi ma anche dall'offerta eno-gastronomica, dagli eventi». Settori che dovranno stare a guardare, e in cui «c'è evidentemente una frustrazione ancora più grande, in vista di un buon afflusso turistico».  

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