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CANTONELe piscine sono chiuse, per nuotare si va in Italia

03.02.21 - 12:32
Il divieto di attività sportive nel Mendrisiotto ha spinto la NUM a recarsi a Legnano con una decina di giovani.
Keystone - foto d'archivio
Le piscine sono chiuse, per nuotare si va in Italia
Il divieto di attività sportive nel Mendrisiotto ha spinto la NUM a recarsi a Legnano con una decina di giovani.
Per l'MPS si tratta di «un atteggiamento fortemente diseducativo». Ma il presidente del sodalizio momò non ci sta: «Critiche di basso livello, che tristezza».

BELLINZONA / MENDRISIO - A seguito della presenza di alcuni focolai della variante inglese, nel Mendrisiotto, dal 22 al 31 gennaio, sono state vietate tutte le attività sportive anche per i giovani con meno di 16 anni. Per "eludere" questo divieto, la Mendrisiotto Nuoto (NUM) ha deciso di svolgere alcuni allenamenti recandosi in Italia, a Legnano. Allenamenti all'estero che non sono però andati già all'MPS.

L'MPS: «Che insegnino a non barare» - I suoi tre deputati in Gran Consiglio hanno infatti presentato un'interpellanza al Consiglio di Stato, chiedendo se fosse informato di questi trasferimenti e se siano stati autorizzati dall'autorità cantonale. «Pur comprendendo la voglia di fare sport, non si deve dimenticare che lo sport dovrebbe anche avere una funzione educativa. Ad esempio, promuovendo il rispetto degli altri, il rispetto delle regole e insegnando a non barare», viene sottolineato nell'atto parlamentare. Insomma, non è solo un eventuale «aggiramento delle norme legali» ad aver infastidito l'MPS, ma l'atteggiamento dei dirigenti che sarebbe stato «fortemente diseducativo».

La NUM: «Impossibile fermarci per due settimane» - Critiche che il presidente della NUM Emanuele Riva non accetta e rispedisce al mittente. «Il Cantone ha deciso di chiudere le piscine di Chiasso e Mendrisio, ma abbiamo degli atleti nel giro della Nazionale, che si allenano due ore e mezza al giorno, sei giorni alla settimana, e che non possono permettersi di fermarsi per due settimane», spiega. «Abbiamo provato a chiedere a Lugano, Bellinzona e Tenero ma non c'era spazio. Così abbiamo chiesto le necessarie autorizzazioni e siamo andati in Italia. Nessuno ci ha detto che non potevamo uscire, le frontiere d'altronde sono aperte, e anche quando siamo stati controllati alla dogana nessuno ci ha fatto storie».

Del gruppo avrebbe dovuto far parte anche una ragazza che frequenta le medie di Morbio, la quale evidentemente non ha potuto partecipare. Tutti gli altri - nove, di cui quattro sopra i 16 anni - si sono sottoposti a un tampone (negativo) e in seguito hanno potuto prendere parte alle trasferte.

A quando una nuova piscina? - Il presidente della SUM si spinge però più in là nella sua riflessione. «Se davvero i problemi sono questi, siamo a un livello basso. Che tristezza. Piuttosto farei io un'interpellanza per chiedere quando faranno una piscina decente nel Mendrisiotto». Il riferimento va alla possibilità di inserire una piscina coperta nel comparto del Liceo di Mendrisio: «Il Cantone ha risposto che costava troppo ripensare l'idea, quando solo noi tramite i fondi nazionali di sostegno allo sport avremmo potuto mettere quattro milioni a fondo perso», commenta stizzito Riva.

Da lunedì il divieto è caduto e tutte le squadre - 97 ragazzi in tutto - sono tornate ad allenarsi normalmente nelle vasche di Mendrisio e Chiasso.

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