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LUGANOGiovani: gli spazi di relazione e di ascolto ai tempi del covid

01.02.21 - 11:00
Le misure per limitare il contagio da Covid-19 hanno modificato le abitudini relazionali dei giovani.
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Giovani: gli spazi di relazione e di ascolto ai tempi del covid
Le misure per limitare il contagio da Covid-19 hanno modificato le abitudini relazionali dei giovani.
 Il Servizio di prossimità e i centri giovanili, anche in questo periodo di crisi e nel rispetto delle norme sanitarie, continuano ad accogliere e supportare chi ha bisogno di punti d'incontro.

LUGANO - In questo periodo di emergenza sanitaria emerge il forte bisogno di dialogare e comprendere l’eccezionalità di quanto sta accadendo. Il settore delle politiche giovanili della Città di Lugano ha risposto in modo significativo a queste necessità, riaffermando spazi di relazione, di ascolto e accompagnamento rivolti ai giovani. Il Servizio di prossimità, unitamente ai centri giovanili di Viganello e Breganzona, ha continuato a garantire la presenza territoriale dei suoi educatori, durante i giorni infrasettimanali e nei fine settimana, mantenendo anche il sostegno offerto dagli accompagnamenti individuali rivolti ai giovani con particolari difficoltà.

È proseguito anche l’importante lavoro di rete con gli operatori del territorio, a garanzia di eventuali prese in carico individuali e di un monitoraggio costante delle situazioni di disagio.

Il sostituto di TheVAN - Le attuali disposizioni sanitarie hanno modificato l’attività dello spazio d’incontro mobile TheVAN, il furgone utilizzato dalla prossimità per raggiungere i luoghi di aggregazione giovanile, tuttavia è stata elaborata una soluzione alternativa per mantenere il contatto con le ragazze e i ragazzi del territorio. Gli operatori di prossimità, grazie alla stretta collaborazione con gli animatori dei centri giovanili, hanno organizzato un momento di incontro sostitutivo a quello consolidato con TheVAN”. Questo spazio di accoglienza relazionale ha permesso ai giovani che abitualmente frequentano il furgone della prossimità, di mantenere un momento di scambio con gli operatori e di confronto con i coetanei.

L'uso dei social - La tecnologia è stata una risorsa importante in questa difficile situazione. I canali social - già da tempo attivati - hanno contribuito al mantenimento della relazione e, dove non era possibile, il contatto di prossimità con i giovani è avvenuto tramite telefono. Durante il periodo di chiusura totale dei centri giovanili della scorsa primavera, anche gli animatori sono rimasti costantemente in contatto con i ragazzi, cogliendone umori, stati d’animo e paure.

Parola chiave: reinventarsi - «Il discorso educativo non deve cedere in questo particolare momento di restrizioni - sostiene Lorenzo Quadri, capo Dicastero Formazione, sostegno e socialità - ma nel rispetto delle norme sanitarie deve reinventarsi per trovare nuovi spazi di riflessione e di dialogo con i giovani per riaprire il loro orizzonte sul futuro».

«Il periodo dell’adolescenza rappresenta per i giovani il momento dello stare insieme nel gruppo, di relazionarsi con l’altro e costruire così la propria identità - aggiunge Stefanie Monastero, responsabile del Settore Politiche giovanili - In questo particolare momento storico stiamo chiedendo ai giovani di fare proprio il contrario. Per molti di loro rappresenta una grande difficoltà. Lo dimostrano gli assembramenti presenti sul territorio».

Le attività del settore Politiche giovanili hanno un ruolo importante nella sensibilizzazione dei giovani alle restrizioni imposte da questa difficile congiuntura.

Viganello e Breganzona - I centri giovanili di Viganello e Breganzona sono aperti secondo le disposizioni cantonali. Sono stati rivisti gli orari e i giorni di apertura, garantendo una maggiore presenza durante la settimana nel rispetto delle normative sanitarie. Per maggiori dettagli sul programma mensile delle attività offerte ai giovani, è possibile consultare la pagina facebook dei centri giovanili www.facebook.com/centrogiovaniviganello e www.facebook.com/centrogiovanibrega

Attualmente i due centri giovanili sono ben frequentati e la capienza massima di 15 persone viene spesso raggiunta. Il periodo più “calmo” a livello di presenze di giovani presso i centri ha permesso agli animatori di elaborare molti nuovi progetti che potranno prendere avvio appena sarà possibile. Tra questi figurano corsi di recupero di matematica, lezioni di pianoforte ed uscite organizzate assieme ai ragazzi. «Per trasformare la crisi in opportunità è necessario rafforzare la progettualità dei giovani” - conclude Sabrina Antorini Massa, responsabile Socialità - Per questo motivo le attività del Settore Politiche giovanili non si sono mai fermate».

Disagio e aiuti - Le incertezze per il futuro provocate dalla pandemia hanno contribuito ad accrescere il disagio tra i giovani, per questo motivo è necessario affrontare il problema in modo sinergico, attraverso il lavoro di rete dei servizi territoriali.

L’invito rivolto ai giovani in difficoltà è di mettersi in contatto con gli operatori di prossimità, chiamando lo 058 866 74 54, o con gli animatori dei centri giovanili.

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COMMENTI
 

lollo68 3 anni fa su tio
Una capienza di 15 giovani: magari questo centro andrebbe bene nel comune dove abito perché gli abitanti sono meno di 400. Ma in città? Non c'è proporzione con il numero di giovani!
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