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CANTONE«Se voglio stare bene, posso stare bene anche in prigione»

20.01.21 - 19:40
Vita di coppia in crisi? Single senza prospettive? I consigli di Eva Sykora, sex coach, ospite di piazzaticino.ch
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«Se voglio stare bene, posso stare bene anche in prigione»
Vita di coppia in crisi? Single senza prospettive? I consigli di Eva Sykora, sex coach, ospite di piazzaticino.ch
In una video intervista "alternativa" la specialista spiega anche alcuni trucchi pratici per trasformare il confinamento in un'opportunità di crescita.

LUGANO - Coppie che scoppiano perché costrette a stare 24 ore su 24 sotto lo stesso tetto. E single che brancolano nel buio, dal momento che i contatti con nuove persone sono quasi tabù. L'inverno pandemico sta scombussolando relazioni, sentimenti e sessualità. «Ma questa situazione – sostiene Eva Sykora, sex coach ospite di piazzaticino.ch – può essere vista anche come una grande opportunità per migliorare sé stessi e anche la propria relazione». 

Non pare essere così semplice. Finora nessuno era abituato a una condizione del genere. 
«Stare chiusi in casa insieme rappresenta un forte cambiamento di abitudini, è chiaro. Ma io posso stare benissimo anche a casa, se sono centrata su me stessa. Anzi. Posso stare benissimo anche in prigione. L'essere umano è costituito dalle emozioni, dal corpo, dalla mente e dall'energia. Tutto è connesso. Se queste componenti sono in armonia, anche la pandemia ha un altro peso».

L'ansia è un impedimento per l'intimità.
«Chiaramente. Attraverso piccoli esercizi quotidiani, basati sulla respirazione, si può migliorare il proprio umore. Dobbiamo tornare a sentire il nostro corpo. Magari anche col partner. Gli esercizi possono essere fatti da soli o anche in coppia. Queste pratiche possono portare una ventata di novità nella coppia, e allontanare le tensioni. Un altro consiglio utile potrebbe essere quello di scrivere su un foglio tutte le cose negative che non vanno nella nostra vita affettiva. E poi cercare di convertirle in positivo, discutendone apertamente. È anche l'occasione di fare emergere dei problemi che senza la pandemia non sarebbero emersi». 

Si torna, tuttavia, sempre alla situazione attuale. La gente è messa a dura prova da un'esperienza estrema. 
«Se si continua a fare del vittimismo, non ci si evolve mai. Siamo noi a decidere di cambiare. Possiamo scegliere se continuare a lamentarci, o se prendere delle decisioni importanti per la nostra vita. Non solo per quanto riguarda l'intimità».

Un invito a guardarsi allo specchio?
«Sì. Dove non stiamo andando bene? A che livello? Individuiamo le cose che non funzionano. Purtroppo di solito noi viviamo indossando delle maschere. Ora c'è l'occasione per parlarsi e per guardarsi dentro. Anche guardare il proprio partner negli occhi è fondamentale. Alcune persone vivono insieme e non si guardano. Abbiamo la possibilità di affrontare una nuova dimensione, di vivere veramente le nostre relazioni».

Apriamo una parentesi sui single? Sono tempi duri per chi è da solo...
«Il presente è difficile, va bene. Ma ci si può "preparare" per il potenziale nuovo partner "che verrà". C'è una tecnica che si chiama "fare l'amore con sé stessi". E non ha nulla a che vedere con l'auto erotismo. Serve per fare crescere, giorno dopo giorno, la propria autostima. Non arrivano miracoli subito. Ma con la continuità le cose cambiano. Eccome. In questo momento preciso non dimentichiamo, inoltre, l'utilità delle applicazioni di incontri, come Tinder...»

I luoghi in cui incontrarsi fisicamente sono chiusi. Non è semplice passare dal virtuale al reale. 
«In Svizzera si possono sempre fare delle passeggiate, prima di tutto. Però questo è anche un periodo in cui, grazie a queste applicazioni, si può fare crescere il desiderio per l'incontro con la persona che stiamo imparando a conoscere. Tramite chat, tramite chiamate. Più avanti, quando l'emergenza sanitaria sarà passata, sarà ancora più bello incontrarsi dal vivo». 

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