Slitta la firma dell'accordo sull'imposizione. Nonostante le promesse del Consiglio federale
COMO/BELLINZONA - L'accordo sull'imposizione dei frontalieri italiani non verrà firmato entro fine anno, come promesso dal Consiglio federale nei mesi scorsi. Lo ha anticipato il viceministro italiano Antonio Misiani al Corriere di Como.
«In questo momento» ha dichiarato Misiani «abbiamo altre priorità». A complicare le cose, oltre alla crisi del Covid e alle difficoltà del governo Conte, ci sarebbero aspetti di costituzionalità. La differenza di trattamento tra "vecchi" e "nuovi" frontalieri potrebbe venire bocciata dalla Corte Costituzionale.
Le trattative dovrebbero riprendere nel 2021. L'entrata in vigore è prevista per il 2023. «La pandemia ha reso più difficili le cose e sono ancora troppi i punti controversi» ha dichiarato al quotidiano il sindacalista Giuseppe Augurusa della Cgil, che conferma lo stallo. «Se ci fossero stati sviluppi saremmo stati avvisati».