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CANTONEL'amarezza del cinema: «Chiusi. E per ben sei settimane»

13.12.20 - 16:26
Antonio Prata, del cinema Otello: «Credevamo che il 2021 potesse iniziare in maniera diversa, ma così non sarà»
Keystone - foto d'archivio
L'amarezza del cinema: «Chiusi. E per ben sei settimane»
Antonio Prata, del cinema Otello: «Credevamo che il 2021 potesse iniziare in maniera diversa, ma così non sarà»

ASCONA - Le attività sportive nel tempo libero sono consentite soltanto in gruppi di non più di cinque persone. La limitazione a cinque persone vige anche per le attività di gruppo nel settore culturale non professionistico. È quanto prevedono i nuovi provvedimenti in vigore dal 12 dicembre, decisi dal Consiglio federale. E tra le attività culturali ci sono anche i cinema, che in Ticino già a inizio novembre avevano subito la decisione del Consiglio di Stato di limitare gli spettatori a cinque, salvo poi vedersi arrivare il dietrofront del Governo dopo poco più di 24 ore.

E in quel (breve) frangente una voce si era levata tra le sale cinematografiche, diversa dalle altre: «Noi non gettiamo la spugna!». Così Antonio Prata, del Cinema Otello di Ascona, aveva annunciato la decisione di tenere aperta la sala con cinque spettatori per proiezione. Ma oggi le cose sono diverse. La Confederazione ha infatti deciso che le strutture per il tempo libero devono chiudere tra le 19.00 e le 6.00, come pure la domenica e nei giorni festivi.

«Dopo avere pianificato per settimane la programmazione del mese di dicembre con ben sette film in prima visione, l’ordinanza federale impone l'ennesima chiusura dei cinema subito e per ben sei settimane - scrive Antonio Prata -, senza un minimo di preavviso».

Per il Cinema Otello si tratta di «un danno enorme, non solo dal punto di vista economico, bensì anche per quanto concerne il futuro di tutto il settore cinema o maggiormente di tantissime sale così dette periferiche o indipendenti». Prata cogli l'occasione anche per sollevare un problema al riguardo: «Il danno purtroppo è alimentato anche da una debole coesione tra le stesse sale, soprattutto quelle del nostro Cantone, che andrebbe rafforzata nuovamente con una associazione di categoria, già esistente e poi sciolta nel 2015».

Infine, un saluto al pubblico colmo di amarezza: «Al cinema, al suo pubblico sempre in calo anche a causa di quanto sta accadendo, auguro tanta fortuna e tanta energia e coraggio, per un 2021 che credevamo potesse iniziare in una maniera diversa da ciò che invece dovrà essere».

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