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CANTONE / SVIZZERALe visite dei dottor Sogni resistono alla seconda ondata

08.12.20 - 16:57
Durante la prima fase della pandemia era stato imposto loro uno stop. Il primo in 27 anni.
Fondazione Theodora
Le visite dei dottor Sogni resistono alla seconda ondata
Durante la prima fase della pandemia era stato imposto loro uno stop. Il primo in 27 anni.
Il potenziamento delle procedure sanitarie messe in atto dagli artisti ha permesso loro di essere presenti in questa nuova fase

LUGANO - Lo scorso 19 marzo, per la prima volta dopo 27 anni di attività, i dottor Sogni avevano dovuto sospendere le loro visite negli ospedali e negli istituti partner della Fondazione Theodora. Fu una decisione difficile ma necessaria, alla luce del contesto sanitario del momento e dell’assenza di conoscenze pregresse su questo nuovo virus. Sei mesi dopo, mentre la Svizzera si trova ad affrontare la seconda ondata dell'epidemia, la situazione è completamente diversa. Ad oggi le visite degli artisti continuano nella maggior parte degli ospedali, ossia in 24 strutture ospedaliere sulle 34 abituali (vedasi allegati).

Protocolli sanitari adattati - Desiderosa di poter continuare a rallegrare la vita quotidiana dei bambini ricoverati anche in questo momento storico ricco di preoccupazioni e paure, la Fondazione Theodora ha approfittato del periodo tra le due ondate per rafforzare i propri protocolli sanitari. In effetti, va ricordato che tutti gli artisti che lavorano per la Fondazione seguono una formazione speciale di un anno, organizzata dall'Institut et Haute Ecole de la santé La Source a Losanna, prima di poter mettere in pratica la loro arte in ospedali e istituti per bambini diversamente abili.

In aggiunta a tutto ciò, a partire dal mese di giugno, sono stati elaborati nuovi protocolli allo scopo di garantire momenti di evasione in totale sicurezza, tenendo in considerazione questo nuovo contesto sanitario. Come indossare e decorare la mascherina, come igienizzare le mani e gli accessori, numero massimo di persone per camera, procedura di autocontrollo Covid-19 sono solo alcuni dei punti sviluppati in questi documenti.

Per questa iniziativa, la Fondazione ha potuto contare sul supporto del suo consulente medico, la dottoressa Virginie Masserey, che è anche responsabile della sezione Controllo delle infezioni dell'UFSP. L'organizzazione di utilità pubblica ha anche ricevuto l'approvazione del centro nazionale per la prevenzione delle infezioni Swissnoso, come spiega André Poulie, presidente della Fondazione Theodora: «Il gruppo di esperti Swissnoso ha affermato che le visite degli artisti negli ospedali possono continuare, a condizione che il nostro protocollo sanitario venga applicato».

«Una presenza che fa bene in questi tempi difficili» - Trasmesse agli ospedali, queste misure preventive supplementari sono state accolte favorevolmente e hanno facilitato la continuazione delle visite dei dottor Sogni all'arrivo della seconda ondata. «Siamo molto felici di poter contare sulla presenza degli artisti della Fondazione Theodora, soprattutto in questi tempi difficili», afferma il Dr. med. Tom Riedel, medico primario e capo reparto presso l'ospedale cantonale dei Grigioni. «Attribuiamo a queste visite lo stesso valore che diamo alle altre prestazioni paramediche, è essenziale che possano proseguire».

«Ci stava molto a cuore mantenere una parte delle attività offerte ai piccoli pazienti durante questa seconda fase della pandemia, comprese le visite dei dottor Sogni», spiega Barbara Tarditi, educatrice responsabile del servizio e responsabile dell’offerta ai bambini e degli spazi educativi presso il CHUV.

Questo approccio ha richiesto una serie di riorganizzazioni e adattamenti legati ai vincoli sanitari, ma alla fine è stato molto apprezzato dai bambini e dal personale. «Tutta l'équipe sanitaria è lieta di poter contare sulla presenza dei dottor Sogni, come anche di altre associazioni e fondazioni che operano nel servizio pediatrico del CHUV», spiega Barbara Tarditi, «questi momenti di leggerezza fanno bene a tutti.»

Coccinelle sulle mascherine - Per quanto riguarda i dottor Sogni, le nuove norme sanitarie hanno un po’ modificato la dinamica delle visite. «I bambini riescono ancora a distinguerci dal personale sanitario», sottolinea Annette Fiaschi, alias dottoressa Oopsala, «ma a volte serve più tempo per stabilire il contatto con alcuni di loro».

Essendo già abituati a lavorare indossando la mascherina in determinate situazioni (per esempio nelle camere di isolamento), gli artisti della Fondazione non hanno impiegato molto a rendere familiare questo simbolo della pandemia, applicando decorazioni come piccoli nasi rossi, coccinelle, farfalle e altri adesivi. «Ora parliamo e giochiamo ancora di più con gli occhi», spiega Annette Fiaschi.

Con indosso la mascherina, privati delle bolle di sapone, degli strumenti a fiato e di tutti i piccoli regali che erano abituati a lasciare ai bambini, i dottor Sogni hanno dovuto e saputo adattarsi. «La pandemia mi porta a sviluppare la mia creatività, imparare cose nuove e fare il mio lavoro in modo diverso dal solito», asserisce Olivier Zerbone, alias dottor Kravat’. Uno sforzo che vale la pena fare perché tutti gli artisti concordano su un punto: i bambini e gli operatori sanitari hanno bisogno, mai come ora, di questi momenti di divertimento e di scarico della tensione.

Prosecuzione dei programmi a distanza - Sviluppati durante la prima ondata della pandemia, i programmi a distanza come le visite dall' esterno, l'invio di video e le visite in videoconferenza continuano a essere proposte in tutte quelle strutture che non possono accogliere gli artisti all'interno dei propri edifici. Ad oggi, ciò riguarda 10 ospedali e 16 istituti per bambini diversamente abili in Svizzera. Questo servizio sarà mantenuto per tutto il tempo necessario, allo scopo di offrire momenti di spensieratezza al maggior numero possibile di bambini.

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