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CANTONETre comuni per l'aggregazione della Val Mara

18.11.20 - 14:47
Il Cantone ha deciso di proseguire il progetto senza Arogno, dove la proposta era stata bocciata
Archivio Tipress
Tre comuni per l'aggregazione della Val Mara
Il Cantone ha deciso di proseguire il progetto senza Arogno, dove la proposta era stata bocciata

BELLINZONA - Tre sì e un no. Era questo il risultato della votazione consultiva, lo scorso 18 ottobre, sul progetto di aggregazione della Val Mara. Un progetto che era stato accolto con chiare maggioranze nei comuni di Melano (67%), Maroggia e Rovio (63%). Ma era stato respinto ad Arogno (53% di no). Nel complesso la maggioranza favorevole nei quattro comuni era del 59%.

Nei giorni successivi la votazione, le autorità cantonali hanno pertanto valutato quale fosse la strada migliore da seguire. Le possibilità erano di proseguire l'aggregazione limitatamente ai tre comuni favorevoli o in alternativa l'attuazione completa, con l'inclusione di Arogno in via coatta.

Il Governo ha infine deciso di optare per la prima possibilità: «In linea con la politica aggregativa cantonale proposta nel Piano cantonale delle aggregazioni (PCA) e ritenuto che per Arogno l’aggregazione costituisce al momento più un’opportunità che una necessità, il Governo ha deciso di orientare la propria proposta verso l’aggregazione di Maroggia, Melano e Rovio, con l’esclusione di Arogno, nel nuovo Comune di “Val Mara”, denominazione che ha raccolto maggiori preferenze rispetto all’alternativa di “Basso Ceresio”» si legge in una nota odierna.

Questa aggregazione a tre comuni - fa ancora sapere il Cantone - risulta conforme alle condizioni poste dalla Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni (LAggr), in quanto manifestamente coerente dal profilo territoriale, nonché in grado di rispondere alle aspettative presentate alla popolazione prima della votazione. Inoltre, non risente di alcun pregiudizio finanziario dall’assenza di Arogno e potrebbe avviarsi in un clima verosimilmente meno laborioso che con un’inclusione forzata, auspicata da una parte ma che la maggioranza non sembra ritenere al momento interessante.

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