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CANTONECovid-19 al lavoro: ancora troppe violazioni

14.11.20 - 08:11
Claudio Isabella, dell'OCST, consiglia: «Rivolgetevi al Medico cantonale». Ci sono rischi anche a livello penale.
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Covid-19 al lavoro: ancora troppe violazioni
Claudio Isabella, dell'OCST, consiglia: «Rivolgetevi al Medico cantonale». Ci sono rischi anche a livello penale.
Il Sindacato coglie l'occasione per invitare i datori di lavoro a rispettare «scrupolosamente» le norme Covid

LUGANO - «Lavoro in ufficio con diverse persone, e una di queste è risultata positiva al Covid-19. Il nostro capo ha fatto finta di niente e noi continuiamo a lavorare. Sono preoccupato, non tanto per me stesso ma per i miei genitori, e le persone con le quali tutti i miei colleghi avranno contatti se non si mettono in isolamento. Ho anche paura a denunciare il fatto perché ovviamente al mio datore di lavoro darebbe fastidio e se non mi licenziasse sicuramente verrebbe a crearsi del disagio. Tutti sono spaventati ma non osano parlarne.»

Questa è solo una delle segnalazioni che è giunta in redazione sulla problematica di coronavirus e lavoro, e come ci conferma il Sindacato OCST, non è un caso isolato. 

Come comportarsi? - Abbiamo interpellato a riguardo il Vicesegretario regionale dell'OCST Sopraceneri, Claudio Isabella, per chiedere delucidazioni sul comportamento da assumere in questi casi.

 «Di principio tutti i blocchi (quarantene, isolamenti) li deve segnalare l'Ufficio del Medico Cantonale», ci spiega Isabella. «A dipendenza della distanza tra i dipendenti dell'ufficio, e del rispetto delle norme igieniche, è il Medico Cantonale a decidere chi debba essere messo in quarantena».

In effetti, il collaboratore positivo deve essere stato contattato dall'ufficio apposito, per dare i nominativi delle persone con cui è stato in contatto nelle 48 ore prima dell'apparizione dei primi sintomi. 

Quarantena e isolamento - L'Ufficio del Medico Cantonale ha confermato il procedimento: «Quando una persona risulta positiva al coronavirus viene posta in isolamento».

In seguito, «il servizio di contact tracing determina, assieme alla persona stessa, i contatti stretti (per oltre 15 minuti a meno di 1,5 metri di distanza senza dispositivi di protezione), che dovranno essere posti in quarantena. Qualora le misure di prevenzione installate negli uffici non siano rispettate, è possibile che i colleghi del caso positivo vengano posti in quarantena».

Minacce e violazioni - La persona che ci ha mandato la segnalazione indica però che «potrebbe aver fornito indicazioni parziali, per non indispettire il capo». Un qualcosa di inaccettabile secondo il sindacato OCST, il quale rende noto che il problema, in diverse sfaccettature, è noto. «Mal si comprende la ragione per cui numerose persone ci telefonano dichiarando di essere state minacciate di licenziamento se non si presentano al lavoro pur positivi al Covid o in quarantena» si legge in una dichiarazione pubblicata ieri dal sindacato.

«È inoltre poco chiaro il motivo per cui un datore di lavoro dovrebbe mettere a rischio la salute pubblica e la possibilità stessa di proseguire la propria attività, dal momento che per l’assenza dei dipendenti in caso di quarantena si riceve l’indennità Covid, e la malattia, come di consueto, è coperta dalle assicurazioni competenti», spiegano poi dall'OCST.

Isabella ribadisce che è anche una questione di responsabilità civile: «Credo che i datori di lavoro debbano fare la loro parte ed essere a loro volta responsabili così da evitare l’incremento del numero dei contagi e quindi delle restrizioni ancora maggiori che poi si ripercuotono anche sulle attività economiche».

Problemi dal punto di vista penale - Inoltre, informa il Sindacato, «Imporre la presenza di persone contagiate sul posto di lavoro significa commettere un atto punibile dal punto di vista penale».

Un pericolo che riguarda anche i dipendenti: «È importante rendere attenti le lavoratrici e i lavoratori che lasciando il proprio domicilio pur avendo ricevuto un’intimazione di quarantena commettono anch’essi un’azione punibile dal punto di vista penale. Se quindi c’è un momento nel quale è opportuno rifiutarsi di ossequiare a richieste assurde, è questo» segnala l'OCST.

Rispettare le norme - Isabella, e tutto il Sindacato, colgono l'occasione per invitare i datori di lavoro a rispettare «scrupolosamente» le norme covid, «a protezione della salute delle lavoratrici e dei lavoratori». 

Infine, si ricorda ai dipendenti che «qualsiasi licenziamento motivato dall'assenza da lavoro per una quarantena è da considerarsi abusivo, e che hanno il sacrosanto diritto di chiedere il rispetto rigoroso dell'isolamento di chi è positivo al virus o entrato in contatto con esso». 

Il consiglio ai lavoratori in questione, in questo caso, è quello di rivolgersi al Medico cantonale. D'altronde, «la salute viene prima di tutto», conclude Isabella.

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COMMENTI
 

Didimon 3 anni fa su tio
Proprio colpa di gente come voi, che stanno zitti e accettano tutto quello che gli viene propinato... Meglio perdere lavoro che uccidere gente.. Imparate a denunciare.. Solo così si potranno evitare ingannevoli 🙏invanni🙏da parte dei datori di lavoro.. Devono essere loro ad aver paura di perdere un dipendente fidato.. Poi ogni uno fa quel che......

conterosso 3 anni fa su tio
ma perché il TG della RSI non nomina nemmeno il covid nei titoli?, perché in piena pandemia mondiale con gli ospedali svizzeri al collasso, parla 2 minuti della situazione in svizzera, poi tutto il resto del tempo di austria, francia, italia ecc e poi come se fosse la cosa più importante del mondo della moria di pesci in un paesino sconosciuto?, mah?, non si capisce proprio ma lo devono sapere che la gente non è proprio all'oscuro che guarda gli altri TG e non capisce come mai quando in tutta europa prendo misure serie qua non si fa nulla anzi si fa si lascia morire la gente perché l'economia quella si che è importante vero?

marco17 3 anni fa su tio
Basta con questo terrorismo psicologico e la caccia all'untore. Una persone positiva al test del Covid non è un pestiferato che diffonde contagio e morte a qualsiasi persona che gli sta intorno. I sindacalisti non hanno niente di meglio da fare? Per esempio difendere i posti di lavoro e i salari?

mamba verde 3 anni fa su tio
Se conoscete qualcuno che lavora nell'ufficio tecnico di Locarno, più precisamente negli uffici dell'azienda H2o potabile, chiedete cosa è successo? Informatevi.

lollo68 3 anni fa su tio
A questo punto mi chiedo se ci sono lavoratori frontalieri positivi che continuano a lavorare come se niente fosse. C'è uno scambio d'informazioni tra Italia e Ticino? Chi controlla che un positivo in Ticino rimanga in quarantena? So di una ragazza positiva che voleva comunque andare in giro: spero che i genitori glielo abbiano impedito!

Luca 68 3 anni fa su tio
bisogna chiudere tutto.

fapio 3 anni fa su tio
Carogna

dan007 3 anni fa su tio
Mascherina arieggiare io ho comprato un depuratore d’aria portatile Con trattamento all’oro o poi disinfettare tutti i punti di contatto porte bagno tavolo macchine del caffè sempre alcool disinfettante a ogni contatto lontano da chi è positivo obbligarlo a mettere la maschera e evitare baci abbracci

ugo202230 3 anni fa su tio
È pazzesco, si sanno le cose e non si interviene. Punire duramente a livello finanziario e a livello penale chi fa abuso. E non vado oltre

ugo202230 3 anni fa su tio
È pazzesco, si sanno le cose e non si interviene. Punire duramente a livello finanziario e a livello civile chi fa abuso. E non vado oltre

Luca 68 3 anni fa su tio
bisogna chiudere tutto, si guarda solo l'economia, ma siamo il peggiore paese d'Europa e la gente muore. a marzo ne siamo usciti ma abbiamo chiuso tutto e la situazione era meglio di adesso, ci vuole un governo responsabile e che pensi alla salute come 1 cosa. dimenticavo continuiamo a fare finta che le misure funzionano così la gente si ammala, muore e il governo risparmia un po' di soldi, e l'economia funziona meglio.

Don Quijote 3 anni fa su tio
Questa segnalazione mi sembra più falsa che vera. Tutti lo sanno, sono terrorizzati, hanno la legge dalla loro parte e non dicono niente! Il colmo è che il presunto positivo lo racconta perfino ai colleghi, una banda di baccalà.

pillola rossa 3 anni fa su tio
Ghe pensa la stasi

joe69 3 anni fa su tio
Forse i datori i di lavoro non denunciano perché il lavoratore non è totalmente in regola o non lo è del tutto?? .... chissà....
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