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CANTONEIl sonno dei ragazzi è sempre più sporco

11.11.20 - 06:00
Il Covid-19, il lockdown e le continue restrizioni hanno minato la qualità del riposo degli adolescenti. Ecco come.
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Il sonno dei ragazzi è sempre più sporco
Il Covid-19, il lockdown e le continue restrizioni hanno minato la qualità del riposo degli adolescenti. Ecco come.
Troppi stimoli e cambiamenti. Troppo poco movimento. La specialista Silvia Miano: «La situazione attuale equivale a un disturbo da stress post traumatico che è presente continuamente».

LUGANO - Il sonno degli adolescenti si è fatto sempre più sporco. Colpa del Covid-19 e degli orari sballati che ne derivano. Diversi studi scientifici europei, americani e cinesi hanno puntato il dito contro il lockdown di primavera. Ma anche in questo incerto autunno, con restrizioni sociali a grappoli, la situazione non è migliorata particolarmente. «Le condizioni d'insicurezza generali – sottolinea la dottoressa Silvia Miano, specialista presso il Centro di medicina del sonno (EOC) a Lugano – creano un contesto in cui i ragazzi vanno a dormire agitati e non dormono bene». 

Di recente lei ha pubblicato un importante articolo divulgativo su questo tema, dedicato alle conseguenze del lockdown sul sonno degli adolescenti.
«Sì. In quel periodo gli adolescenti sono stati confrontati con una situazione mai vissuta prima. Con uno stress emotivo e mentale enorme. Con la perdita delle proprie abitudini di vita. Alcuni di loro hanno scambiato il giorno per la notte dal momento che non vi era più il ritmo delle attività scolastiche o extrascolastiche».

C’è chi, anche in Svizzera, ha iniziato a parlare di un lockdown bis…
«Per i politici, che devono prendere decisioni, è utile considerare quanto emerso dalla scorsa primavera. In quei mesi i ragazzi si sono mossi poco fisicamente. Troppo invece mentalmente. Il loro rifugio primario è diventato internet, era uno dei pochi modi per socializzare. Secondo alcune ricerche statunitensi ci sono ragazzi che hanno trascorso più di 8 ore al giorno sul web».

Un po’ tante…
«Certo. Calcolando che la media è di 2 ore al giorno per la fascia adolescenziale. In tanti hanno fatto i compiti dal proprio letto. E da lì hanno anche navigato su internet. Un comportamento malsano dal momento che il letto dovrebbe essere associato solo a uno stato di rilassamento e al sonno. Non a caso, in seguito alla primavera di confinamento i disturbi del sonno sono aumentati tra i teenager. Prima circa il 20% dei ragazzi soffriva di questi problemi, ora oltre un terzo».

L’estate relativamente tranquilla. Poi una nuova doccia gelata. E ora?
«Per un adolescente questa situazione equivale a uno stress cronico, che può arrivare fino allo sviluppo di un disturbo da stress post traumatico. Non elaborato a causa dell’effetto prolungato della pandemia. Il continuo cambiamento prova tanta incertezza. I giovani sono sovra stimolati. Non si può ovviamente dormire bene con queste premesse». 

Come si deve comportare un genitore allo stato attuale delle cose?
«Gli studi effettuati in primavera sono stati filtrati dalle interpretazioni dei genitori. È importante che le mamme e i papà non lascino da soli i propri figli. Le famiglie hanno preoccupazioni economiche, e magari involontariamente tendono a trascurare il dialogo coi ragazzi. Non bisogna negare quello che sta succedendo. Ma cercare di mandare messaggi concreti ai figli, stimolando le loro attività creative e sportive».

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