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CANTONEUna laurea in medicina veterinaria in Ticino? «Non proprio»

30.10.20 - 15:58
Un'interpellanza del gruppo Più Donne si china nuovamente sulla questione delle sedicenti università
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Una laurea in medicina veterinaria in Ticino? «Non proprio»
Un'interpellanza del gruppo Più Donne si china nuovamente sulla questione delle sedicenti università

BELLINZONA - In Ticino si torna a parlare di sedicenti università. Stavolta per un corso di laurea in medicina veterinaria con un collegamento con nostro territorio cantonale. Una questione sulla quale il gruppo Più Donne interroga ora il Consiglio di Stato.

«C’è da chiedersi se la libertà di commercio non vada troppo lontano in un caso come questo, dove si induce il pubblico (oltretutto composto di giovani in cerca di una formazione) a ritenere che si tratti di una formazione di tipo universitario. Tanto più che il prodotto offerto culmina con qualcosa che viene chiamato laurea (in medicina veterinaria, medicina umana, odontoiatria…), utilizzando nel logo la bandiera svizzera e il nome della città di Lugano, e portando il pubblico ad associare la Svizzera al titolo di laurea in questione» si legge atto parlamentare firmato dalle deputate Tamara Merlo e Maristella Patuzzi.

Ecco le domande al Consiglio di Stato:

    1. È al corrente della (nuova?) situazione del Dipartimento di studi europei Jean Monnet, ora a Lugano, e quali verifiche ha in previsione di effettuare.
    2. Posto che non può chiamarsi “università” (e infatti si denomina “Dipartimento di studi europei” Jean Monnet), qual è il valore dei corsi e dei titoli rilasciati? (Valore per la Svizzera ed eventualmente, se noto, per l’Unione europea).
    3. Fino a quando simili soggetti economici potranno utilizzare il termine “laurea” nelle loro offerte – un termine che indubbiamente viene ricollegato al concetto di “università” – generando dubbi e confusione?
    4. Qual è al momento attuale la situazione in Ticino relativamente a sedicenti offerte di formazione di livello universitario (o terziario)? Vi sono procedimenti in corso?
    5. A mente del Consiglio di Stato, si tratta di un fenomeno in crescita (magari favorito dalla generalizzazione delle offerte formative online)?
    6. Quali potrebbero essere i rischi o gli inconvenienti per i potenziali clienti di simili operatori economici? A cosa bisogna prestare attenzione (ad es. terminologia utilizzata)? A chi vanno segnalate situazioni “sospette” in questo ambito?
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