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CANTONE«Lo “psicologo free” è un investimento per avere meno costi»

28.10.20 - 07:00
Lo specialista Nicholas Sacchi, dopo il caso del paziente espulso dalla cassa malati: «Noi, nel pacchetto base».
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«Lo “psicologo free” è un investimento per avere meno costi»
Lo specialista Nicholas Sacchi, dopo il caso del paziente espulso dalla cassa malati: «Noi, nel pacchetto base».
A Berna si discute su quest’opzione. I pareri sono discordanti. «Prevenire aiuterebbe ad avere minori ricadute – sostiene l'esperto –. Ci sarebbero meno spese generali per problemi simili».

LOCARNO - Espulso dalla cassa malati complementare perché, dopo il lockdown primaverile, ha fatto ricorso a uno psicologo. L’uomo, al momento della stipulazione del contratto, non aveva dichiarato di avere già fatto ricorso alla psicoterapia nel 2017 per un breve periodo. Il caso di un 35enne del Locarnese, trattato di recente da Tio/20Minuti, suscita la reazione dell’Associazione ticinese degli psicologi. «Da tempo – sostiene il presidente Nicholas Sacchi – c’è una forma di discriminazione. Le cure prestate in ambito psicoterapico da professionisti di formazione psicologica e da quelli di estrazione medica non sono sullo stesso piano».

Disparità di trattamento – Il tema non è nuovo. Ma in tempi di pandemia, dove i nervi della gente stanno piano piano cedendo, sta facendo discutere parecchio. Ancora Sacchi: «La differenza sostanziale risiede nella disparità di trattamento da parte delle assicurazioni sanitarie. Non riconoscono l’operato psicologico indipendente, ma solo quello subordinato alla delega del medico psichiatra».

Accesso alle cure limitato – Tale pratica limiterebbe, e non poco, l’accesso alle cure. «Soprattutto per coloro che per vari motivi si trovano in diverse fasi della vita ad affrontare periodi di difficoltà, spesso inaspettati, ed è il caso del Covid-19, oppure recidivanti, dunque facilmente cronicizzabili».

Si chiede una svolta – Un dato è certo: le assicurazioni complementari possono rinunciare al contratto stipulato, se l’assicurato omette, anche involontariamente, cure seguite in passato. «La presa a carico psicoterapica sostenuta da psicologi – dice Sacchi – dovrebbe essere inserita nel novero delle prestazioni LAMal. Così come altre terapie lo sono da anni, senza che questo abbia portato a un sovraccarico delle spese. Pensiamo, ad esempio, alla fisioterapia».

Il rischio di ricadute si ridurrebbe – Secondo Sacchi, recenti studi dimostrerebbero che sul lungo periodo una sostenuta prevenzione al disagio psicologico, può, in termini economici, giovare alle casse stesse. «In quanto porterebbe a minori ricadute per le medesime patologie».

C’è in ballo un progetto di legge – Da giugno 2019 il Consiglio Federale ha lanciato una proposta di legge circa la possibilità di fare entrare la psicoterapia nella LAMal attraverso il cosiddetto “modello prescrittivo”. «Ogni psicoterapeuta riconosciuto potrebbe essere titolato quale prestatore di servizi presso le assicurazioni malattia, previa prescrizione di un medico che ne certificherebbe la necessità dopo una visita preliminare del paziente».

Non tutti sono d’accordo – Il modello, tuttora in consultazione, ha suscitato pareri discordanti. «Ma nella maggior parte dei casi favorevoli – puntualizza Sacchi –. Una buona concertazione dei costi, dei parametri di rimborso così come delle prestazioni specifiche non potrà che avere positive ripercussioni verso tutti coloro che si trovano nel bisogno di accedere a cure specialistiche».

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COMMENTI
 

TheOsage 3 anni fa su tio
Titolo fuorviante, l'uomo è stato espulso non perché è andato dallo psicologo, ma per reticenza sul contratto d'assicurazione. Cosa che avviene x tutte le polizze che ai stipulano rette dalla LCA (auto compresa).
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